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PERCHE' UN'ALFABETIZZAZIONE PARTECIPATIVA?

Le ragioni per progettare un programma personalizzato per ogni comunità

di Phil Bartle, PhD

tradotto da Simona Bertini


Dedicato alla memoria di Peter Gzowski*


La logica di questa metodologia

Le ragioni e le basi per progettare un programma di alfabetizzazione funzionale per ogni comunità

Cosa c'è di sbagliato nel contenuto predeterminato?

Imparare a leggere e scrivere significa imparare ad individuare i simboli scritti (lettere, caratteri), a riprodurli e ad associarli a parole che si pronunciano e si ascoltano. Oltre a questo fatto, ci sono molte scelte, in effetti un numero infinito, su quali siano i simboli da imparare, e si potrebbe continuare ad apprenderli per il resto della vita. Questi simboli possono essere raggruppati in un vocabolario, ortografia, grammatica ed altre classificazioni.

Se vengono scelti da qualche scrittore di libri di testo o da chi crea un programma di studio nazionale o internazionale, allora tali simboli saranno probabilmente meno rilevanti, meno locali, meno comprensibili e pratici rispetto a quelli determinati dagli stessi tirocinanti. Questo è il motivo per il quale questo sito non fornisce una lista di parole che si dovrebbero insegnare. Una lista predeterminata sarebbe sbagliata, così come insegnarla (nel senso tradizionale della parola "insegnare") sarebbe scorretto.

Il metodo dovrebbe quindi includere una valutazione fatta dai tirocinanti, sotto la vostra guida, delle parole, i significati, i concetti e gli interessi più pertinenti e da loro maggiormente utilizzati e compresi. Il metodo non dovrebbe inoltre essere l'imitazione di quello che si potrebbe vedere in una lezione tradizionale.

Cosa c'è di sbagliato nel metodo tradizionale di insegnamento?

Una lezione è essenzialmente costituita dalla presentazione di un discorso precedentemente scritto (cioè preparato) fatta da una singola persona a un gruppo di ascoltatori. Spesso non ascoltano tutti. Una presentazione è semplicemente una lezione elaborata, forse illustrata con qualche diapositiva, parole o figure su una lavagna, forse con la proiezione di un filmato, un video o l'ascolto di un supporto audio.

La sociologia della lezione consiste nella distanza sociale fra l'oratore e gli ascoltatori (struttura di una classe). Tale differenza di classe può rappresentare una barriera per l'apprendimento. Il metodo utilizzato nella lezione o nella presentazione è di tipo "top-down", cioè "dall'alto verso il basso". Si presume che in qualche maniera l'oratore sia in un livello superiore rispetto agli ascoltatori.

Oltre alle attitudini e ai comportamenti dell'oratore, la stessa struttura sociale implica delle differenze e sminuisce i tirocinanti. Si presume inoltre, che ci siano alcune cose date per "assolute", cioè dei "corretti" nuclei di conoscenza che l'oratore conosce e i tirocinanti no, e che ci si aspetta vengano appresi da questi. Non c'è un fondamento nella loro realtà.

A tutto questo bisogna aggiungere le caratteristiche psicologiche delle modalità di apprendimento. Vi sono molti modi di apprendere, guardando o ascoltando (libri, foto, video, film, lezioni ed eventi). Gli insegnanti di una scuola che hanno esperienza sanno che se si chiede ai bambini di ripetere dopo di loro e quindi di ripetere all'unisono, l'azione avrà l'effetto di fissare meglio nei bambini il concetto ripetuto. Sfortunatamente questo metodo è un po' troppo disciplinato per insegnarlo agli adulti. L'imposizione diventa una barriera. Tra i vari modi per apprendere nuove capacità ed informazioni, quello di imparare facendo è il più efficace.

Quindi?

Come influiscono tutte le considerazioni citate sopra sulla progettazione di un programma per l'alfabetizzazione di adulti analfabeti? Il seguente bozzetto di un approccio partecipativo può essere la guida per progettare un programma personalizzato per ogni comunità o per ogni gruppo di tirocinanti.

Cosa dovrebbe includere un programma partecipativo personalizzato?

Si deve elaborare un programma di alfabetizzazione personalizzato che rispetti i bisogni e le condizioni degli allievi. Utilizzate i principi esposti in dettaglio in altre parti di questo sito, soprattutto il principio dell'Empowerment.

Invece di stabilire una classe con il relativo insegnante, usate l'aula per progettare e le attività di follow up, organizzate uscite e progetti dei quali faccia parte l'alfabetizzazione, soltanto però come attività secondaria. Non agite come se foste una fonte di conoscenza (come un esperto o un insegnante) ma una sorta di guida turistica nell'avventura della scoperta a opera dei tirocinanti.

Determinare il contenuto (quanto verrà appreso), soprattutto il vocabolario, attraverso metodi partecipativi. Dovrebbero essere i tirocinanti a determinare quali vocaboli inserire nell'elenco da apprendere. Il vostro compito è quello di utilizzare i metodi PRA/PAR per fare in modo che i tirocinanti determinino l'elenco. Come nel PRA, create una "mappa" delle necessità e degli interessi per ogni gruppo di allievi. Fatelo tutte le volte, anche se vi occupate della formazione di più gruppi della stessa comunità.

Nel programmare le sessioni con i tirocinanti, create dei " progetti" o determinate delle "uscite" dove i partecipanti possano creare un elaborato. Gli elaborati della sessione possono essere opuscoli e poster collegati agli interessi quotidiani. Siate creativi e pensate ad altri tipi di elaborati che potrebbero essere significativi.

Utilizzate la classe come se fosse una sala riunioni per pianificare i progetti e le uscite, piuttosto che come un'aula dove si insegna. Utilizzate la lezione come una sala riunioni per il follow up e la conclusione di ogni progetto. Sarebbe ancora meglio se la stanza fosse dotata di un tavolo e le sedie fossero disposte intorno ad esso, come si fa in un seminario o in un consiglio d'amministrazione.

Durante l'esecuzione del progetto ed assistendo i tirocinanti mentre scrivono le parole che hanno scelto e ritenuto più significative, non è necessario che puntiate alla perfezione. Non evidenziate gli errori di ortografia e quelli di grammatica. Non sono così importanti all'inizio dell'alfabetizzazione. A questo livello non è importante una perfetta grammatica o una perfetta ortografia, il concetto importante è creare simboli scritti che possano essere compresi dagli altri. Il vostro obiettivo sarà quello fare in modo che i partecipanti siano in grado di farlo e riconoscere che sono in grado di farlo.

Non limitatevi alla scrittura delle parole; includete anche i numeri e le linee. Entrambe fanno parte del processo di alfabetizzazione, sono simboli che permettono alle persone di comunicare attraverso un foglio. Parte del processo di alfabetizzazione è quello di imparare ad utilizzare ed a comprendere figure e numeri, a rafforzare l'apprendimento di lettere e parole.

Non insegnare un alfabeto (l'elenco dei caratteri) in quanto tale. Insegnare loro solo quelle lettere e quei caratteri presenti nelle parole che il gruppo ha scelto come prioritarie. Utilizzate più di un alfabeto se l'intera comunità li usa. Se lo ritenete opportuno, associare le parole (per esempio gruppi di parole) alle figure con lo stesso significato.

La vostra posizione durante l'insegnamento dovrà essere accanto ai partecipanti mentre lavorano a ogni progetto, piuttosto che porvi di fronte a loro come si fa in una lezione scolastica. Siate una guida disponibile. Fornite una grande quantità di riscontri positivi: riconoscendo i successi ottenuti (saper individuare dei caratteri ed altri simboli è una GRANDE conquista) ed lodando in modo onesto (non superficiale ed eccessivo).

Riassumendo:

Questo approccio, che crea un programma personalizzato per ogni comunità, richiede più creatività e riflessione da parte del mediatore, evita l'utilizzo di forme meccaniche e ripetitive dell'insegnamento ed avrà effetti durevoli e di maggior valore.

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Ultimo aggiornamento: 10.10.2011

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