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IL TABU' DELL'INCESTO

Un sentimento di avversione

di Phil Bartle

traduzione a cura di Enrica Giacobbe

Materiale per la formazione

Perché esiste il tabù dell'incesto?

Nella maggior parte delle società, le persone hanno una radicata avversione al sesso incestuoso.

In questa sede non si parla di molestie sessuali nei confronti di minori. Senza prendere in considerazione l'età, si parla di sesso eterosessuale, consensuale o meno, tra madre e figlio - come nel complesso di Edipo - tra padre e figlia - come nel complesso di Elettra o Mirra - o tra fratello e sorella - come nel complesso di Zeus ed Era.

Nell'odierna società si tende a enfatizzare le spiegazioni scientifiche, specialmente quelle biologiche. Per questo motivo, molti sono propensi a pensare che il tabù dell'incesto abbia origini biologiche ed esista come tratto protettivo della nostra evoluzione.  Non è così.

Quando due parenti stretti hanno rapporti sessuali che si traducono in gravidanza, la prole non sarà necessariamente affetta da malattie o degenerazioni come molti sono invece inclini a pensare.

Quello che si verifica è l'intensificarsi di alcune caratteristiche già presenti.

I geni recessivi possono essere quelli a manifestarsi con più probabilità.

Questa conseguenza è simile nelle generazioni nate da matrimoni tra cugini, usanza comune praticata in centinaia di culture in tutto il mondo.

Nel caso in cui il gene dominante sia negativo, una malattia - come per esempio l'emofilia - potrà apparire.

La sola biologia non è in grado di spiegare la repulsione che proviamo nei confronti della pratica dell'incesto.

Ad esempio, se si prendono in considerazione i primati, si scopre che l'incesto è praticato.

Per questo motivo si pensa che il tabù dell'incesto possa risalire alle origini della razza e della cultura umana.

Le origini della cultura sono da trovarsi nell'impiego di strumenti sofisticati e complicati. Alcuni primati usano strumenti semplici, ma linguaggi sofisticati e complicati, altri usano forme semplici di linguaggio.

Questi tre tratti - strumenti, linguaggio e tabù dell'incesto - potrebbero essere correlati e risalire alle origini dell'umanità.

Il tabù dell'incesto richiede che si scambino i compagni all'interno del gruppo. In passato, tale scambio era necessario per sviluppare sia gli strumenti sia una forma di linguaggio, aumentando così le possibilità di sopravvivenza, prosperità e riproduzione del proprio gruppo.

Le prime famiglie nate attraverso l'incesto hanno sviluppato cultura, tecnologia e cooperazione e sono riuscite a sopravvivere - al contrario dei nostri più prossimi cugini, gli uomini di Neanderthal, che si sono estinti.

Le famiglie, nelle loro varie forme, sono apparse tra le nostre istituzioni sociali sin dall'inizio ── e le comunità sono state tra quelle istituzioni che si sono sviluppate come estensione delle famiglie, grazie al tabù dell'incesto, l'impiego della tecnologia e la continua complessità del linguaggio.

Mentre l'incesto appare la cosa più vicina a un'istituzione sociale universale - un'altra argomentazione per la sua precoce apparizione all'interno della società umana - vi sono alcuni casi in cui non è ammesso, ma prescritto.

L'incesto tra fratello e sorella era praticato sia dalle famiglie reali di Tahiti sia dalle prime dinastie egizie.

Per quanto riguarda gli egizi, parte di tale pratica potrebbe essere stata all'origine della matrilineità in Africa Occidentale, dovuta a migrazioni trans-sahariane.

Nelle famiglie reali, il matrimonio tra fratello e sorella, veniva spiegato dal grado di gerarchia e dal fatto che tali persone fossero considerate divinità o semidivinità.

Tra gli dei, l'incesto non solo veniva praticato senza vergogna, ma era anche un modo per rendere chiara la separazione tra questi e i comuni mortali.

Non è necessario condividere questa argomentazione.

Bisogna semplicemente esserne al corrente ed essere in grado di dimostrare di conoscerla (nel caso in cui fosse, per esempio, una domanda d'esame).

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Ultimo aggiornamento: 2012.11.10


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