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SETTE PREGIUDIZI
nella letteratura sulla famiglia
traduzione a cura di Enrica Giacobbe
Materiale per la formazione
Nella letteratura che riguarda la "famiglia" possono identificarsi sette pregiudizi.
E' utile ricordare che la sociologia è una disciplina che si occupa del "che cosa è"
piuttosto che del "che cosa dovrebbe essere".
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Il
più consolidato dei pregiudizi è che tale letteratura si concentri principalmente
sugli adulti e spesso tratti anziani e bambini come attori passivi e non come attivi
partecipanti nelle dinamiche sociali famigliari.
Il
pregiudizio conservatore è tale per cui nella letteratura si è a favore di politiche
socialmente conservatrici, come quelle della destra religiosa. Vi
è poca tolleranza nei confronti delle variazioni dalle norme descritte e appoggiate
dai conservatori.
Il
pregiudizio eterosessuale implica che la famiglia si basa sul matrimonio tra un uomo
e una donna, facendo sì che altri tipi di unioni - omosessuali, lesbiche o bisessuali
- siano considerati come deviazioni.
Il
pregiudizio microstrutturale si concentra sull'interazione sociale interna alla famiglia
senza considerare altre forme di forze sociali che potrebbero ugualmente interessare
le dinamiche e le strutture famigliari.
Il
pregiudizio monolitico insiste sul concetto di famiglia tradizionale od ortodossa
come modello a paragone del quale ogni variazione viene cosiderata come temporanea. La
famiglia ortodossa può essere il nucleo famigliare coniugale o la famiglia allargata.
Il
pregiudizio razzista considera famiglie normali quelle della maggioranza etnica dominante
di una data società - solitamente bianca e anglosassone. Al contrario, le variazioni
rappresentate dalle minoranze etniche sono considerate come aberrazioni o deviazioni
da tale pregiudizio.
Il
pregiudizio sessista è costituito da due aspetti interdipendenti: il primo è che
il ruolo ricoperto dalla donna è quello di svolgere le faccende domestiche, il secondo
è che il ruolo ricoperto dall'uomo è quello di prendere le decisioni più importanti
che riguardano la famiglia.
Bisogna
ricordare che la parola "famiglia" non è culturalmente universale e che i principi
della parentela possono organizzarsi in maniera differente a seconda delle culture
e delle società. La
parola "famiglia" deriva dal latino e significa schiavo o servitù domestica.
La
società Akan, ad esempio, non ha alcuna parola che significhi "famiglia" e il sistema
di parentela si basa sulla linea di discendenza materna. Questa
società utilizza parole, che altre società non hanno neppure, per indicare coloro
che abitano nella stessa casa - come matrilignaggio o clan matrilineare.
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──»«──Ultimo aggiornamento:
2011.08.21
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