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PROMOZIONI FACILIVoti bassi, gli studenti che passano corsodi Phil Bartle, PhDtraduzione di Porzia PersioMateriale per la formazioneQuali vantaggi o benefici derivano alla società dalla pratica delle promozioni facili?Promozioni facili o coatte è l'espressione usata per definire la pratica della promozione di uno scolaro da una classe o livello a quello successivo allorché il bambino non ha soddisfatto tutti quei requisiti che lo qualificano alla promozione. Tale pratica si giustifica dicendo che il bambino può soffrire di danni psicologici. La delusione può contribuire a una scarsa autostima o a un minor senso del proprio valore nello scolaro. Viene inoltre giustificata dalla nozione comune che sia responsabilità della scuola assicurarsi della serenità e autostima degli scolari. Non è detto però che le promozioni facili evitino una scarsa autostima. Se lo scolaro promosso pensa di aver ottenuto la promozione senza averne soddisfatto i prerequisiti e averla meritata, potrebbe comunque cominciare a soffrire di scarsa autostima. Lo stesso contribuisce anche al fatto che ci siano persone che ottengono certificati senza avere le qualifiche che questi comportano. In generale e in tutta la società, se si fa affidamento su questi certificati nell'assegnare lavoro e privilegi, si finisce con il collocare individui non qualificati in posizioni dove invece dovrebberlo essere. La nostra società urbana industriale e postindustriale fa affidamento sui certificati, dunque in questo modo la sua forza ne esce ridotta. Quegli autisti che pagano per la patente quando non riescono a superare l'esame di guida, i medici, i piloti e tutti coloro che lavorano in situazioni dove sono in gioco vita o morte, ottengono il posto grazie a certificati. Se li hanno ottenuti senza esserne qualificati, la società può risultarne ostacolata nel suo funzionamento. La questione del perché un insegnante di livello superiore o universitario vorrebbe "promuovere coattivamente" uno studente toglie questo concetto dai confini dei libri di testo (in cui si affermava fosse una pratica a cui soltanto le scuole pubbliche ricorrevano) e ci spinge a chiederci se potrebbe valere anche per l'assegnazione dei voti agli studenti universitari. Per estensione, significherebbe assegnare un voto di promozione invece che di bocciatura, oppure un voto alto invece che basso, per accontentare lo studente. Credo che assegnare a uno studente un voto più alto di quanto meriti non sia di alcun beneficio sociale, ma che semmai pesi negativamente (costo) sulla società. Tale pratica consentirebbe a persone senza istruzione e/o formazione adeguate di ottenere certificati (o l'ammissione all'università). Gli insegnanti hanno spesso a che fare con studenti che si lamentano dei propri voti perché ne sono insoddisfatti o perché hanno bisogno di voti più alti per essere ammessi all'università. Aumentare i voti su queste basi invece che sui risultati accademici porta all'abbassamento degli standard universitari e contribuisce all'incremento dell'emissione di certificati che non riflettono le abilità o i risultati delle persone che li detengono. Oltre ad assegnare voti più alti per tenere gli studenti buoni, qualora un insegnante lo facesse in cambio di favori di qualsiasi tipo, si avrebbe ben altro che non promozioni facili, bensī la corruzione, sia che si offra sesso o denaro o altro ancora. Ho lavorato in molti paesi dove questa è pratica comune piuttosto che una deviazione occasionale, ma ciò non ha cambiato la mia opinione che questo non porti benefici sociali, ma che semmai generi costi sociali. ──»«──Se si copia il testo da questo sito, si prega di riconoscere l'autore (i) |
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