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MISURE DISCRETEOsservando senza disturbare l'osservatodi Phil Bartletraduzione di Francesca NicotraMateriale per la formazioneLe misure discrete sono quelle che non vengono imposte alle persone.Se prendiamo in esame delle persone dall'elenco telefonico per esempio, queste non sapranno di essere esaminate. Se siamo in un autobus e osserviamo dove le persone tendono a sedersi, è poco probabile che queste sappiano di essere osservate. Il problema di molte misure discrete è che anche esse probabilmente riveleranno materiale non molto valido o significativamente approfondito. Vivere tra la gente, come nel caso dell'osservazione partecipativa, offre la possibilità di essere discreti, sempre che non si dica loro che siamo lì per studiarle. Ciò pone la questione etica dell'osservare delle persone senza che queste lo sappiano. Come quando si scatta una fotografia, se le persone sanno che siete lì per studiarle, si metteranno in posa per voi. A un certo punto, in ogni caso, vorrete integrare le vostre osservazioni con domande più approfondite. Ancora una volta ciò si può fare dicendo loro, oppure no, che sono oggetto di studio. Se si fidano di voi, è poco probabile che vi nascondano delle informazione e forse anche che vi diano delle risposte che pensano vogliate sentire. E' un pò come il problema affrontato in chimica nucleare o in fisica. Se si determina la posizione di un elettrone, se ne modifica la velocità, oppure se si determina la sua velocità, se ne modifica la posizione. E' proprio l'atto stesso dell'osservazione (se si vuole grande precisione) a far sì che il soggetto modifichi il proprio comportamento. ──»«──Se si copia il testo da questo sito, si prega di riconoscere l'autore (i) |
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