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di Phil Bartle, PhDtradotto da Simona Bertini9. Evidenziare i linguaggi e gli alfabeti comunemente più usati: Nell'apprendere la stessa alfabetizzazione non dovrebbe importare quali lingue ed alfabeti si usano nel proprio programma di alfabetizzazione. Nessuno è migliore di un altro. La scelta dovrebbe essere fatta secondo quello che è comunemente capito e conosciuto nella comunità in generale. Ed ancora, l'importanza e l'utilità devono essere il criterio da seguire. Bisogna conoscere la comunità. A volte esiste più di un alfabeto per la stessa lingua. La lingua Hindi e Urdu, per esempio, essenzialmente sono la stessa lingua, l'Induismo influenza l'Hindi e l'Islam l'Urdu. L'alfabeto Hindi deriva dal sanscrito degli antichi Persiani, mentre quello Urdu (che si scrive da sinistra verso destra) deriva dall'Arabo ma attraverso le influenze persiane. (La stessa lingua è una derivazione del Persiano). Il moderno alfabeto giapponese (Il Giappone ha tre alfabeti, uno dei quali è il cinese) è una matrice dove ogni carattere è una combinazione di consonanti seguite da vocali. Lo stesso discorso vale per i 240 caratteri della lingua amarico dell'Etiopia. La distinzione tra vocali e consonanti è certamente una caratteristica delle lingue europee , che sono basate principalmente sull' alfabeto romano. Va bene usare più alfabeti mentre si lavora per dimostrare come una singola parola può essere scritta in differenti modi usando ogni alfabeto. L'unica esigenza è che l'alfabeto che si usa sia in generale capito dalla comunità. Nella maggior parte dell'Africa si usa solo un alfabeto basato sulle lingue europee e spesso introdotto dai missionari cristiani. Il fatto che si usi questo alfabeto non significa che si deve essere un severo demagogo insistendo sulla corretta grammatica ed ortografia europea. I princìpi guida dovrebbero essere che quello che viene imparato dai partecipanti sia pratico, che si possa capire ed usare ( non necessariamente "corretto"). Note su tutto quello scritto sopra (il lungo documento) Torna alla lista dei princìpi Torna al foglio informativo dei princìpi ––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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