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ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA'di Phil Bartle, PhDtraduzione di Porzia PersioProspetto della formazioneQuella che spesso chiamiamo la terza fase del ciclo di mobilitazione, "l'organizzazione delle unità", può anche iniziare nel corso della prima fase (presa di coscienza) e continuare per l'intera durata del ciclo di mobilitazione.Le comunità sono raramente unificate: dentro la parola "comunità" si trova la parola "unità", tuttavia è sbagliato pensare che tutte le comunità siano unite. Ogni comunità porta in sé fazioni e dispute, ciò che definiamo scismi sociali. Questi possono fondarsi su differenze di religione, clan, classe, lingua, etnia e altri fattori. Nota: "scisma" significa divisione o divergenza tra parti diverse. Uno "scisma sociale" è la divisione tra due o più fazioni all'interno di un più ampio raggruppamento sociale.Una decisione comunitaria necessità dell'unità: tuttavia, quando vogliamo che la comunità decida consensualmente di concordare sul problema prioritario da risolvere, ciò non risulta possibile qualora le diverse fazioni sostengano diversi obiettivi. Perciò conciliare le fazioni e promuovere e incoraggiare l' unità, è un dovere per voi mobilitatori. Come fare? Tecniche per l'unificazione comunitaria: nell'indire una riunione comunitaria, insistete e assicuratevi che tutte le diverse fazioni vi partecipino. Assicuratevi inoltre della presenza di disabili, anziani, insomma di coloro che sono generalmente trascurati. Se avete fatto bene i vostri compiti di sociologia, osservando e analizzando la comunità ne conoscerete i punti sensibili. È utile essere un poco attori o "commedianti" quando si fa mobilitazione. Potreste usare per esempio il gioco dei fiammiferi, ma eseguitelo con calma. Chiamate un volontario o due ad aiutarvi, recitate, fate un po' di spettacolo. Sollevate un fiammifero, uno solo, e chiedete al gruppo se sia facile spezzarlo. Ascoltate le risposte, e chiedete poi al volontario di spezzare il fiammifero. Congratulatevi con il vostro assistente e proclamate enfaticamente al gruppo quanto sia stato facile spezzare il fiammifero. Prendetene quindi una manciata piena, legateli insieme con un elastico, mostrate il fascio di fiammiferi al gruppo. Chiedete al volontario di spezzare in un sol colpo il fascio: gli sarà molto difficile o, si spera, impossibile spezzare i fiammiferi legati insieme. Spiegate quindi che ogni fiammifero rappresenta una diversa fazione, e che tutti insieme formano la comunità. Povertà e debolezza la spezzeranno facilmente, se le diverse fazioni continueranno a spingere in diverse direzioni. Mostrate di nuovo al gruppo i fiammiferi, mentre rispiegate l'analogia (la metafora, la parabola); prendete un fiammifero quando parlate di una fazione; tentate inutilmente di spezzare il fascio legato insieme, mentre parlate della comunità unificata. Ripetete il tutto nel corso di varie riunioni in tempi diversi (non abbiate mai timore di ripetere i vostri principi). Fate seguire da altre dimostrazioni e racconti che potreste inventare o prendere a prestito dagli altri mobilitatori. Vedi: La funzione del cibo nell'empowerment comunitario. Vedi: Il rafforzamento delle organizzazioni. Il vostro obiettivo non è quello di omogenizzare la comunità (tutti uguali), bensì di incoraggiare le persone a essere più comprensive e tolleranti verso le differenze tra i vari membri della comunità, nonché a offrire lealtà e appoggio alla comunità nel suo insieme. Non vi fermate: Combinate insieme i diversi altri tentativi di organizzazione delle unità, come assicurare la rappresentanza di ogni fazione nel comitato esecutivo e nel CBO (organizzazione fondata sulla comunità) che state organizzando, nonché nella pianificazione e nell'avvio del progetto comunitario. La necessità di organizzare le unità è continua, e non dovreste interromperla prima di passare alle fasi successive. Condividete l'esperienza con gli altri mobilitatori e apprendete nuovi metodi. ––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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