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LA NARRAZIONEdi Phil Bartle, PhDtradotto da AlessandraDocumento di formazioneNon intrattenimento fine a se stessoPer spiegare i principi dell'animazione un buon metodo è raccontare una storia. Bisogna scegliere una storia che vada direttamente al punto che volete dimostrare (in fin dei conti state facendo animazione, non intrattenimento). La narrazione e' uno degli attrezzi che dovete avere nella vostra cassetta di animatori. Per spiegare, per esempio, che l'assistenza esterna è più utile quando ha lo scopo di facilitare l'autosufficienza e meno utile quando è pura elemosina, si può raccontare la storia di Maometto e la fune. Il mendicante era affamato e chiedeva cibo ma il Profeta gli diede una fune e i consigli che lo aiutarono a procurarsi da solo il cibo. Un altro esempio in cui una storia può essere utile è quello in cui si vuole spiegare che una comunità riceve più aiuto quando inizia a aiutarsi da sola anzichè quando chiede aiuti esterni. Potete usare la storia di due ragazzi, uno dei quali vuole arrampicarsi su un albero. Se inizia a salire da solo l'amico può poi aiutarlo spingendolo da sotto. La terza storia è per gli animatori che operano in sede di formazione. Ecco le tre storie che possono aiutarvi a spiegare i concetti che volete trasferire. Maometto e la fune Il Santo Profeta Maometto, che la pace sia con lui, venne avvicinato da un uomo affamato che gli chiedeva del cibo. Maometto gli diede una fune e un consiglio: "Vai nella foresta e usala per legare la legna che raccoglierai in una fascina. Porta la fascina in città e vendila come legna da ardere. Usa il denaro che avrai in cambio per acquistare il tuo cibo." Maometto aveva dato in dono all'uomo un consiglio che lo poteva liberare dall'elemosina. Qual è il principio che illustra questa storia? "Il dono migliore è quello che libera dalla dipendenza da altri doni" I due ragazzi Due ragazzi camminavano nel bosco. Uno di loro vide sul ramo di un albero un nido e subito lo volle prendere. Cercò di arrampicarsi sull'albero ma non riuscì a arrivare al ramo. Chiamo l'amico affinchè lo spingesse da sotto e l'amico lo fece volentieri. Se si fosse seduto sotto l'albero e avesse chiesto all'amico di spingerlo in cima all'albero, l'amico si sarebbe rifiutato. Qual è il principio che illustra questa storia? "Gli altri ci aiutano se vedono che noi per primi aiutiamo noi stessi." Queste storie e le altre che troverete in questi documenti si prestano a essere variate, ampliate e arricchite con sceneggiature e musica. Si veda: Scolpire il legno. Queste storie possono essere di grande intrattenimento e memorabili, se fate della vostra narrazione un grande evento pubblico. Possono essere mezzi molto potenti per trasferire i vostri messaggi. Riconoscimenti Entrambe le storie sono originarie del Ghana settentrionale. Sono riconoscente al popolo dei Dagomba, all'associazione giovanile Amasashina, che ha fatto un lavoro eccellente con le attività di animazione per l'autosufficienza nelle regioni del Nord, e a Bruce e Ann Borquist, Corpi di Pace, Tamale, Ghana 1980-82 per avere condiviso queste storie con me. I sette ciechi e l'elefante In un villaggio c'erano sette uomini ciechi, tra loro amici, che passavano le giornate a discutere le cose del mondo. Un giorno qualcuno iniziò a parlare di "elefanti". Nessuno di loro aveva mai "visto" un elefante, così chiesero di portarne loro uno per potere capire come fosse fatto. E così fu. Al cospetto del pachiderma, un cieco gli toccò un fianco, un altro la coda, un altro la proboscide, un altro le orecchie, un altro le zampe e così via. Una volta che tutti ebbero la possibilità di toccare la bestia, si riunirono per discutere di quello che avevano "visto". "Oh, un elefante è come un muro" disse quello che gli aveva toccato il fianco. "No, è come una corda" disse un altro. "State sbagliando tutti e due", disse il terzo, "è come una colonna che tiene su una casa". "E' come una carcassa di pitone", disse il quarto. "Ma no, è una frittella" disse quello che aveva toccato le orecchie. E così continuarono. Alcuni narratori raccontano che discussero fino a litigare e a rompere la loro amicizia. Potete raccontare questa storia come preferite. Ampliatela, arricchitela e rendetela divertente. Potete usare questa storia per spiegare diversi concetti. In questo sito la usiamo per descrivere la comunità come gli amici hanno descritto l'elefante. Nessuno di noi la vede allo stesso modo ed è un fenomeno molto più grande di quello che ognuno di noi può sperimentare in ogni momento. Riconoscimenti Ho sentito raccontare questa storia in India. Non so se abbia diritti di autore e mi scuso con chi eventualmente li detenesse. Mi è stato detto che è una vecchia parabola di pubblico dominio. Come animatori potete collezionare altre storie e tenerne traccia nei vostri appunti. Chiedetene agli altri animatori e condividetele nei workshop, nelle riunioni, nei seminari, nelle conferenze e in tutte le occasioni in cui verrete in contatto con operatori esperti nel campo. Quando leggete o ascoltate storie di origini diverse, chiedetevi se potete utilizzarle e eventualmente modificarle per spiegare concetti di sviluppo delle comunità. Testatele, modificatele, usatele e condividetele. ––»«––La narrazione © Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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