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ISTRUZIONE

Un processo e una istituzione sociale

di Phil Bartle, PhD

tradotto da Alessandra Tuccari

Materiale per la formazione

L'educazione è molto più que l'apprendimento

L'istruzione è differente dalla socializzazione in quanto la prima viene pianificata, o dovrebbe esserlo, con obiettivi precisi creati per l'apprendimento degli studenti –– il cosiddetto programma di studio.

L'istruzione è un' istituzione sociale.

Essa è un insieme di organizzazioni designate per l'educazione dei giovani alla società.

Quando i bambini vanno alla scuola materna, alle elementari e alla scuola secondaria, apprendono nuovi comportamenti nell'interazione con gli altri studenti e con gli insegnanti della nuova comunità, e devono necessariamente essere educati alla socializzazione.

Come nel resto della socializzazione secondaria, questo aspetto dell'istruzione normalmente non viene pianificato, e non essendo incluso specificamente nel programma di studio, tende piuttosto a essere spontaneo e ad hoc.

L'esperienza può produrre una certa ansia negli studenti, per cui molte scuole dispongono di consulenti che aiutano i bambini nel processo di adattamento.

Come altre istituzioni dove hanno luogo processi di socializzazione, le scuole contribuiscono alla socializzazione di genere, predisponendo servizi separati per maschi e femmine e codici di abbigliamento, e sollecitando la scelta di un corso piuttosto che un altro.

Cinquant'anni fa non ci si aspettava che le ragazze fossero brave in matematica e scienze, anzi venivano esortate a scegliere economia domestica piuttosto che arti industriali.

Adesso si tende a incoraggiare le ragazze ad avere un buon risultato nelle scienze e si ha una maggiore tolleranza per i comportamenti aggressivi e incontrollati dei ragazzi; si riducono così le loro competenze spendibili nella società alla fine della scuola.

Un'istituzione didattica crea ed enfatizza la disuguaglianza.

I figli di genitori ricchi tendono a frequentare scuole "migliori" che godono di una migliore situazione finanziaria e offrono più servizi.

Il principio delle "pari opportunità" si traduce in realtà in un'opportunità per la competizione e il suo risultato è sempre una forma di disuguaglianza, e non di "parità".

Gli studenti vengono valutati e ricevono dei voti: i voti più alti danno maggiori possibilità per l'accesso a ulteriori opportunità educative, e successivamente a professioni meglio pagate.

In una complessa società post-industriale come la nostra, come nella società industriale, le persone non sono riconosciute nella loro totalità, quanto piuttosto per i vari ruoli che ricoprono.

Questo è il prodotto e un sintomo della Gesellschaft.

Molti datori di lavoro, quindi, offrono dei posti di lavoro ai candidati che posseggono dei titoli di studio, anche se questi ultimi non sono direttamente correlati alle competenze e conoscenze necessarie per il lavoro offerto.

La nostra è, quindi, una società del credenzialismo.

Questo significa che alcune persone che possono fare meglio un lavoro non vengono assunte, mentre altre che possiedono i titoli richiesti, ma non sempre lo stesso livello di abilità, ottengono il lavoro.

L'istruzione gioca un ruolo selettivo, impedendo ad alcune persone l'accesso a certe professioni, e favorendone altre.

Consulta le letture di approfondimento sulla Promozione indiscriminata.

Spesso facciamo una distinzione fra istruzione e formazione professionale.

L'istruzione è l'acquisizione di conoscenze mentre la formazione professionale è l'acquisizione di competenze, sebbene spesso le due cose coincidano.

Il mio sito sul Potenziamento della comunità offre un tipo di formazione professionale che supera di gran lunga la comune definizione che ne viene data.  Vedi “Formazione come Mobilitazione.”

Come possiamo immaginare, i sociologi che analizzano il fenomeno dell'istruzione tendono a osservare i diversi elementi a seconda della prospettiva che sostengono.

I funzionalisti normalmente considerano il modo in cui l'istruzione contribuisce al funzionamento della società, offrendo una formazione professionale per le competenze e un'istruzione per le conoscenze, che aiutano la società a funzionare.

La selezione viene percepita come una necessità per il funzionamento di una meritocrazia. L'istruzione aiuta gli individui a integrarsi in una società complessa.

L'istruzione è considerata come funzionale a qualsiasi cambiamento sociale.

I sociologi che sostengono la teoria del conflitto, invece, considerano il ruolo che gioca l'educazione nell'alimentare l'ineguaglianza, e quindi nel privilegiare alcuni e non altri.

Essi considerano i test d'intelligenza come pervasi da pregiudizi culturali e la distribuzione dei finanziamenti alle scuole come disuguale; questo contribuirebbe al permanere dell'ineguaglianza e del mosaico verticale, servendo al perseguimento degli scopi dell'élite al potere.

I teorici del conflitto descrivono come “programma di studio occulto” le cose che vengono insegnate a scuola ma che non sono previste dai programmi scolastici: l'obbedienza all'autorità, la conformità ai valori e alle norme tradizionali e borghesi, l'etica protestante del lavoro e altre cose che mantengono intatto il sostegno della classe media nei confronti dei ceti più elevati.

Come sempre, gli interazionisti simbolici si concentrano sul microlivello, analizzando le interazioni tra studenti, insegnanti e ogni altra persona presente in classe.

Essi riscontrano, ad esempio, che spesso gli insegnanti emettono dei giudizi all'incirca durante la prima settimana, basati su deboli indizi come i vestiti, la pelle, i capelli, il linguaggio del corpo e il dialetto, e suddividono gli studenti in categorie in base alla loro etnia, alla classe sociale e al contesto familiare.

Su questi elementi sono fondate le aspettative di successo, o meno, che gli insegnanti hanno nei confronti degli studenti.  I docenti quindi trascorrono il resto del tempo a loro disposizione ad assicurarsi che ciò che avevano predetto fosse fondato.

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Ultimo aggiornamento: 2012.06.20


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