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alcune esperienze concrete.
L'Approccio
alla Pianificazione Partecipativa e Apprezzativa (APPA)
Un
metodo apprezzativo e orientato alla collaborazione nel lavoro in comunità
Mi chiamo Kamal Phuyal. Lavoro nel settore dello sviluppo dal 1987. Ho incominciato come "animatore di comunità" in un remoto villaggio del Nepal. Da allora ho lavorato in diverse parti del Nepal, soprattutto in aree rurali, con il governo e con organizzazioni non-governative. Credo che lo sviluppo sostenibile richieda la partecipazione e, in definitiva, la leadership delle persone. Perciò ho imparato metodi partecipativi come il PRA, il PLA e altri e li applico nel mio lavoro sin dal 1990. Da cinque anni ho adottato l'approccio alla pianificazione partecipativa e apprezzativa che si focalizza sui punti di forza della comunità e, a partire da questi, consente di sviluppare piani di sviluppo. Ho sperimentato personalmente l'efficacia di questo metodo nel lavorare con i membri di una comunità sul cambiamento. Con questo documento desidero condividere con voi alcune delle mie esperienze concrete di lavoro in questo ambito.
1. L'APPA: un metodo apprezzativo
1.1 Che cos'è l'APPA?
L'Approccio alla Pianificazione Partecipativa e Apprezzativa (APPA) fu sviluppato in Nepal dopo il 1999 e fu presto adottato da numerose organizzazioni e individui. Questo approccio è anche detto "approccio alla pianificazione positiva", "approccio alla pianificazione apprezzativa",... I principi su cui si fonda sono quelli della Ricerca Apprezzativa (RA).
Una fondamentale caratteristica di questo approccio è che mette le persone al centro di tutto il processo di sviluppo. La partecipazione delle persone al processo del loro sviluppo è un loro essenziale diritto. E’ un diritto della popolazione locale analizzare la propria situazione e programmare per sé un futuro migliore. La società locale, e in particolare coloro ne stanno ai margini, deve avere controllo sulle decisioni di “sviluppo” che impattano sulle condizioni di vita dei suoi singoli membri. Per questo chi interviene dall’esterno a portare aiuto deve ascoltare i membri della comunità locale, imparare da loro e lavorare con loro come facilitatore. Secondo questo approccio la partecipazione è intesa come “la partecipazione delle organizzazioni che operano interventi di sviluppo nei problemi delle comunità” e non come la “partecipazione delle comunità ai programmi di intervento delle organizzazioni”.
Uno degli aspetti dell’APPA che contribuiscono maggiormente a farne un metodo partecipativo è l’enfasi sui punti di forza della comunità come leva per lo sviluppo sostenibile. Incominciare il lavoro elencando i problemi genera infatti frustrazione e senso di inferiorità. Una comunità che incomincia la discussione dicendo “abbiamo molti problemi”, avrà difficoltà a iniziare un processo di empowerment. L’APPA pertanto prevede che le persone inizino a parlare dei loro punti di forza, delle loro esperienze di successo, delle risorse di cui dispongono e delle loro conoscenze e esperienze. Si preferisce parlare di “aree di miglioramento” invece di “problemi”.
Questi sono i principi di fondo di questo metodo:
1.2 Il processo APPA
Il processo di implementazione dell'APPA si svolge nel modo seguente:
L'implementazione segue le fasi del "ciclo del progetto partecipativo" spiegato nell'Appendice 1. La spiegazione dettagliata di ogni ciclo dell'APPA è fornita nell'Appendice 2.
1.3 Perchè l'APPA?
Gli aspetti del metodo APPA che si sono rivelati importanti nella mia esperienza sono i seguenti:
1.4 Gli strumenti
Vari strumenti partecipativi come il PRA o il PLA vengono impiegati nell’APPA. La funzione di questi strumenti è principalmente di mettere le persone del luogo nelle condizioni di esprimere e condividere informazioni, di discutere e analizzare. Alcuni di questi sono strumenti visivi che stimolano la creatività. Le persone, e in particolare quelle che vivono in contesti rurali, usano materiali come bastoni, pietre, erba, legno, foglie e terriccio. Non hanno familiarità con carta e penna. Le persone che abitano nei villaggi tengono una penna in mano ma la loro mano trema e quando arrivano al margine del foglio “hanno finito”. Si possono perciò usare alcuni dei seguenti strumenti:
(Si veda l'Appendice 4 per una breve descrizione di questi strumenti)
3. L'animatore APPA
Il ruolo dell'animatore è di fondamentale importanza per il buon esito del processo. L'animatore facilita l'esecuzione del processo e crea un ambiente che incoraggia le persone del luogo a partecipare al processo.
La partecipazione delle persone emarginate, in particolare di coloro che non sanno leggere o scrivere e che esitano a parlare, è impossibile senza un’adeguata facilitazione. Il successo degli esercizi dipende dalla capacità dell’animatore di creare le condizioni per la partecipazione dei membri della comunità senza tuttavia dominare il processo. L’animatore deve assecondare le esigenze dei partecipanti nella gestione del tempo, mostrare rispetto, dimostrarsi aperto e critico anche nei confronti di sé stesso, imparare a non interrompere gli altri. L’animatore deve quindi possedere capacità tali da aumentare il livello di partecipazione (si veda l’Appendice 5 per quanto riguarda la definizione dei livelli di partecipazione nei workshops). La successiva questione riguarda perciò le capacità necessarie a svolgere il ruolo di animatore.
Credo che un buon animatore debba possedere tre importanti elementi: attitudini, conoscenze e capacità. L'attitudine è importante per il buon esito della facilitazione, anche nell'APPA. In base alla mia esperienza, ritengo che un animatore debba soprattutto possedere le seguenti caratteristiche:
Attitudine | Pensiero positivo Fiducia nelle capacità degli altri, anche degli emarginati Capacità di ascolto e rispetto delle idee degli altri Impegno al cambiamento sociale Sensibilità ai comportamenti di genere Rispetto delle culture locali Apertura mentale Gusto per la sfida e per le difficoltà inaspettate Capacità di apprendimento |
Conoscenze | Comprensione delle problematiche di sviluppo Approccio partecipativo Approccio fondato sui diritti Struttura di potere sociale Gestione dei conflitti Gestione dei progetti |
Capacità | Comunicazione/ascolto Linguaggio non verbale Strumenti e tecniche di partecipazione Animazione di gruppi Analisi sociale Ricerca sulla partecipazione Negoziazione Reporting/redazione di documenti Gestione dei conflitti Leadership Giochi di ruolo, esercizi per rompere i ghiaccio o animare i team Capacità di facilitazione |
Ognuno di noi ha esperienza nel proprio campo. Condividiamo le nostre esperienze e scopriamo quali di queste qualità possono essere migliorate.
4. In conclusione
L'APPA non è una soluzione universale; ha dei limiti. Si ritiene sia efficace a livello micro ma è di difficile impiego in ambiti più estesi.
L'APPA non è uno strumento comparso per magia dal nulla. E' stato sviluppato nel corso di un lavoro svolto in collaborazione con le popolazioni rurali del Nepal; è comunque utilizzato anche presso le comunità urbane così come in vari tipi di istituzioni.
L'APPA si usa nelle comunità, ma le comunità non si usano per l'APPA.
Solo un essere umano buono può essere un buon animatore. Il valore dell'APPA deve essere calato nella vita.
Appendice 1: Il ciclo del progetto partecipativo
Il processo APPA è tratto dal ciclo del progetto partecipativo
Confronto con il Ciclo dell'Animazione.
Appendice 2: Le fasi dell'APPA
[Analisi della situazione] Trovare aspetti positivi e aree di miglioramento |
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Definire le aspirazioni del cambiamento. |
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Progettare le attività necessarie a realizzare le aspirazioni. |
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Sviluppo di un piano dettagliato di implementazione |
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Modello
esemplificativo di un piano dettagliato di implementazione
[Allargate
queste colonne e girate la tavola in posizione orizzontale]
processo |
area |
Data | Materiali richiesti |
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Rischi potenziali | Raccomandazioni per la gestione dei rischi | ||
Comunità | Governo locale | Altri | ||||||
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Appendice 3: Esempi di strumenti partecipativi utilizzabili per l'APPA Mappa sociale: nelle società eterogenee troviamo numerose classi distinte per provenienza sociale, economica e etnica. E’ importante comprendere la stratificazione delle comunità in termini di possibilità di accesso e distribuzione delle risorse. E’ importante comprendere la struttura sociale delle comunità per svolgere attività di sviluppo dirette all’empowerment dei gruppi emarginati. Lo strumento della mappa sociale è utile per condurre analisi di questo tipo. Inoltre genera molteplici informazioni: numero delle famiglie, dimensioni della popolazione, numero di persone che sanno leggere e scrivere, numero dei capi di bestiame, … Innanzitutto occorre fornire un quadro generale degli obiettivi dell'esercizio. Poi i partecipanti dovrebbero disegnare una mappa del loro villaggio. L'animatore può incoraggiarli a farlo incominciando per primo. Ogni sforzo successivo dovrebbe indurre i partecipanti a svolgere da soli questa attività. La mappa è il risultato di un lavoro comune con il maggiore ricorso possibile a materiali locali. Ciò assicura l'interesse e la partecipazione dei membri della comunità. Un particolare impegno deve essere rivolto a rilevare le opinioni di donne e bambini, eventualmente in una mappa separata. Mappa delle risorse. Questo strumento elenca le risorse naturali disponibili nel villaggio includendo la terra e l’acqua. Analizza inoltre l’accessibilità e l’utilizzo di queste risorse da parte delle persone bisognose. La mappa delle risorse indica anche la qualità e lo stato di ogni risorsa. Queste mappe aiutano a identificare e a inventariare i vari tipi di risorse disponibili nei villaggi e le loro caratteristiche negli stadi iniziali del processo stesso di sviluppo. Il processo di mappatura assicura che ogni genere di diversità sia tenuto in considerazione nelle successive discussioni con le persone del luogo. “Transect walk”. Questo è un percorso sistematico che viene svolto una determinata zona con la comunità locale per osservare, chiedere, ascoltare, guardare, identificare zone diverse, cercare opportunità e aree di miglioramento. I risultati dell'osservazione possono essere visualizzati in una mappa sociale o in un grafico “transect”. I facilitatori esterni camminano intorno al villaggio, pongono domande e ricevono dagli abitanti del villaggio informazioni sulla situazione locale. I facilitatori possono usare checklist condivise con le persone del luogo prima di iniziare il percorso. Un suggerimento è quello di seguire un percorso a forma di “U” per la comprensione più approfondita dell'area. Albero dei Problemi (Pair-wise Ranking). questo strumento serve per validare le categorie, i criteri, le scelte e le priorità definite dalla gente del luogo. Si identificano e si motivano le preferenze indicate e a queste si assegna un punteggio sulla base di una scala progressiva. In questo modo si redige un elenco di aree di miglioramento e di progetti in ordine di priorità. Nell’Albero dei Problemi gli elementi di interesse sono confrontati due a due. I partecipanti indicano quale sia l'elemento prioritario della coppia e perché. Il risultato è una matrice che indica il grado di importanza per ogni elemento selezionato. Appendice 4: Emarginazione nella struttura sociale nepalese
Appendice 5: Livello di partecipazione nei 'workshops partecipativi'
Note conclusive
Si veda anche: Condividere la felicità con il PRA, diy Kamal Phuyal
––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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