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Questo documento è stato presentato al
"Workshop internazionale sull'Action Learning: Lezioni dal campo" nell'ottobre 2004
organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche, Chuo University, Tokyo, Giappone

Kamal Phuyal










Condividere alcune esperienze concrete.
L'Approccio alla Pianificazione Partecipativa e Apprezzativa (APPA)
Un metodo apprezzativo e orientato alla collaborazione nel lavoro in comunità

di Kamal Phuyal, PhD

edito da Phil Bartle, PhD

tradotto da Alessandra Noris


Mi chiamo Kamal Phuyal. Lavoro nel settore dello sviluppo dal 1987. Ho incominciato come "animatore di comunità" in un remoto villaggio del Nepal. Da allora ho lavorato in diverse parti del Nepal, soprattutto in aree rurali, con il governo e con organizzazioni non-governative. Credo che lo sviluppo sostenibile richieda la partecipazione e, in definitiva, la leadership delle persone. Perciò ho imparato metodi partecipativi come il PRA, il PLA e altri e li applico nel mio lavoro sin dal 1990. Da cinque anni ho adottato l'approccio alla pianificazione partecipativa e apprezzativa che si focalizza sui punti di forza della comunità e, a partire da questi, consente di sviluppare piani di sviluppo. Ho sperimentato personalmente l'efficacia di questo metodo nel lavorare con i membri di una comunità sul cambiamento. Con questo documento desidero condividere con voi alcune delle mie esperienze concrete di lavoro in questo ambito.

1. L'APPA: un metodo apprezzativo

1.1 Che cos'è l'APPA?

L'Approccio alla Pianificazione Partecipativa e Apprezzativa (APPA) fu sviluppato in Nepal dopo il 1999 e fu presto adottato da numerose organizzazioni e individui. Questo approccio è anche detto "approccio alla pianificazione positiva", "approccio alla pianificazione apprezzativa",... I principi su cui si fonda sono quelli della Ricerca Apprezzativa (RA).

Una fondamentale caratteristica di questo approccio è che mette le persone al centro di tutto il processo di sviluppo. La partecipazione delle persone al processo del loro sviluppo è un loro essenziale diritto. E’ un diritto della popolazione locale analizzare la propria situazione e programmare per sé un futuro migliore. La società locale, e in particolare coloro ne stanno ai margini, deve avere controllo sulle decisioni di “sviluppo” che impattano sulle condizioni di vita dei suoi singoli membri. Per questo chi interviene dall’esterno a portare aiuto deve ascoltare i membri della comunità locale, imparare da loro e lavorare con loro come facilitatore. Secondo questo approccio la partecipazione è intesa come “la partecipazione delle organizzazioni che operano interventi di sviluppo nei problemi delle comunità” e non come la “partecipazione delle comunità ai programmi di intervento delle organizzazioni”.

Uno degli aspetti dell’APPA che contribuiscono maggiormente a farne un metodo partecipativo è l’enfasi sui punti di forza della comunità come leva per lo sviluppo sostenibile. Incominciare il lavoro elencando i problemi genera infatti frustrazione e senso di inferiorità. Una comunità che incomincia la discussione dicendo “abbiamo molti problemi”, avrà difficoltà a iniziare un processo di empowerment. L’APPA pertanto prevede che le persone inizino a parlare dei loro punti di forza, delle loro esperienze di successo, delle risorse di cui dispongono e delle loro conoscenze e esperienze. Si preferisce parlare di “aree di miglioramento” invece di “problemi”.

Questi sono i principi di fondo di questo metodo:

  • Le persone del luogo conoscono la propria realtà meglio degli esterni. Per questo sono i soggetti più indicati a guidare il processo di sviluppo.
  • E' un diritto delle persone prendere atto della propria situazione, analizzarla, fare programmi per un futuro migliore, implementarli e valutarne i risultati.
  • Bisogna rispettare le diversità. Persone diverse (appartenenti a diverse classi economiche, sociali,...) hanno idee, bisogni, aspirazioni diverse. Gli animatori devono rispettarle e prestare loro ascolto a tutti per comprenderne la realtà.
  • Bisogna ascoltare le persone del luogo, imparare da loro e dare loro sostegno, in particolare a coloro che vivono ai margini della comunità.
  • Bisogna rispettare le conoscenze e le pratiche locali e apprendere da esse.
  • Il processo di sviluppo deve essere semplice e divertente in modo tale che anche le persone poco istruite possano parteciparvi facilmente.

1.2 Il processo APPA

Il processo di implementazione dell'APPA si svolge nel modo seguente:

Processo di implementazione

L'implementazione segue le fasi del "ciclo del progetto partecipativo" spiegato nell'Appendice 1. La spiegazione dettagliata di ogni ciclo dell'APPA è fornita nell'Appendice 2.

1.3 Perchè l'APPA?

Gli aspetti del metodo APPA che si sono rivelati importanti nella mia esperienza sono i seguenti:

  • L’enfasi viene posta sui punti di forza anziché sui problemi e sulle debolezze di una comunità. Come dice Mac Odell – “Se cerchi i problemi trovi altri problemi, se cerchi i successi trovi altri successi. Se credi nei sogni puoi fare miracoli”. È più opportuno perciò concentrarsi più sulle cause dei successi che sulle cause dei problemi.
  • Ambiente positivo: prestare attenzione agli aspetti positivi crea sempre un ambiente più sereno. Le persone si illuminano e sentono di possedere una ricchezza che consente loro di migliorare la situazione.
  • Il suggerimento è di prestare sempre ascolto alle persone del luogo e di incoraggiarle a esprimere e a condividere le loro idee con gli altri. Bisognerebbe dare precedenza agli emarginati per meglio capire la loro situazione. Se questo processo viene gestito in modo semplice, positivo e divertente, anche queste persone parteciperanno, condividendo le loro opinioni e i loro sentimenti. In casi come quello che abbiamo trovato in Nepal, gli appartenenti ai cosiddetti ceti bassi e poveri sono i più vulnerabili (si veda l’Appendice 3 per comprendere l’emarginazione sociale nella società nepalese).
  • Le aspirazioni al cambiamento sociale di una comunità sono sempre basate sul contesto socio-culturale in cui vive. Il metodo APPA incoraggia le comunità a perseguire le proprie aspirazioni e i propri obiettivi di sviluppo e non quelle dei soggetti che intervengono dall’esterno.
  • Uso delle risorse locali: con l'approccio APPA, le persone si concentrano sulle risorse a disposizione della comunità e sul modo in cui utilizzarle per lo sviluppo della comunità anzichè su quello che manca e che bisogna richiedere ai donatori. Questo è il modo di dare inzio a un vero processo di empowerment..
  • Cambiare la mentalità degli “animatori dello sviluppo”: gli animatori dello sviluppo che individuano i punti di forza, in termini di capacità e ricchezza di risorse locali, delle persone del luogo, riconoscono la validità dell’approccio partecipativo.

1.4 Gli strumenti

Vari strumenti partecipativi come il PRA o il PLA vengono impiegati nell’APPA. La funzione di questi strumenti è principalmente di mettere le persone del luogo nelle condizioni di esprimere e condividere informazioni, di discutere e analizzare. Alcuni di questi sono strumenti visivi che stimolano la creatività. Le persone, e in particolare quelle che vivono in contesti rurali, usano materiali come bastoni, pietre, erba, legno, foglie e terriccio. Non hanno familiarità con carta e penna. Le persone che abitano nei villaggi tengono una penna in mano ma la loro mano trema e quando arrivano al margine del foglio “hanno finito”. Si possono perciò usare alcuni dei seguenti strumenti:

  1. mappatura sociale
  2. mappatura delle risorse
  3. "Transect walk", cioè un percorso studiato per raccogliere informazioni sul territorio abitato da una comunità
  4. Albero dei Problemi (Pair-wise Ranking)
  5. disegni,..

(Si veda l'Appendice 4 per una breve descrizione di questi strumenti)

3. L'animatore APPA

Il ruolo dell'animatore è di fondamentale importanza per il buon esito del processo. L'animatore facilita l'esecuzione del processo e crea un ambiente che incoraggia le persone del luogo a partecipare al processo.

La partecipazione delle persone emarginate, in particolare di coloro che non sanno leggere o scrivere e che esitano a parlare, è impossibile senza un’adeguata facilitazione. Il successo degli esercizi dipende dalla capacità dell’animatore di creare le condizioni per la partecipazione dei membri della comunità senza tuttavia dominare il processo. L’animatore deve assecondare le esigenze dei partecipanti nella gestione del tempo, mostrare rispetto, dimostrarsi aperto e critico anche nei confronti di sé stesso, imparare a non interrompere gli altri. L’animatore deve quindi possedere capacità tali da aumentare il livello di partecipazione (si veda l’Appendice 5 per quanto riguarda la definizione dei livelli di partecipazione nei workshops). La successiva questione riguarda perciò le capacità necessarie a svolgere il ruolo di animatore.

Il ruolo di animatore

Credo che un buon animatore debba possedere tre importanti elementi: attitudini, conoscenze e capacità. L'attitudine è importante per il buon esito della facilitazione, anche nell'APPA. In base alla mia esperienza, ritengo che un animatore debba soprattutto possedere le seguenti caratteristiche:

Attitudine Pensiero positivo
Fiducia nelle capacità degli altri, anche degli emarginati
Capacità di ascolto e rispetto delle idee degli altri
Impegno al cambiamento sociale
Sensibilità ai comportamenti di genere
Rispetto delle culture locali
Apertura mentale
Gusto per la sfida e per le difficoltà inaspettate
Capacità di apprendimento
Conoscenze Comprensione delle problematiche di sviluppo
Approccio partecipativo
Approccio fondato sui diritti
Struttura di potere sociale
Gestione dei conflitti
Gestione dei progetti
Capacità Comunicazione/ascolto
Linguaggio non verbale
Strumenti e tecniche di partecipazione
Animazione di gruppi
Analisi sociale
Ricerca sulla partecipazione
Negoziazione
Reporting/redazione di documenti
Gestione dei conflitti
Leadership
Giochi di ruolo, esercizi per rompere i ghiaccio o animare i team
Capacità di facilitazione

Ognuno di noi ha esperienza nel proprio campo. Condividiamo le nostre esperienze e scopriamo quali di queste qualità possono essere migliorate.

4. In conclusione

L'APPA non è una soluzione universale; ha dei limiti. Si ritiene sia efficace a livello micro ma è di difficile impiego in ambiti più estesi.

L'APPA non è uno strumento comparso per magia dal nulla. E' stato sviluppato nel corso di un lavoro svolto in collaborazione con le popolazioni rurali del Nepal; è comunque utilizzato anche presso le comunità urbane così come in vari tipi di istituzioni.

L'APPA si usa nelle comunità, ma le comunità non si usano per l'APPA.

Solo un essere umano buono può essere un buon animatore. Il valore dell'APPA deve essere calato nella vita.


Appendice 1: Il ciclo del progetto partecipativo

Il processo APPA è tratto dal ciclo del progetto partecipativo

Ciclo del Progetto Partecipativo

Confronto con il Ciclo dell'Animazione.

Appendice 2: Le fasi dell'APPA

[Analisi della situazione]
Trovare aspetti positivi e aree di miglioramento
  • La gente del luogo e gli animatori lavorano insieme per condividere gli aspetti positivi della comunità.
  • Partecipanti: sia la gente del luogo sia gli animatori scoprono quali siano le risorse a disposizione e discutono come queste risorse possano essere utilizzate. Le risorse sono classificate in categorie: naturali, umane, sociali, economiche e materiali.
  • Si cercano delle opportunità e si discute su come concretizzarle.
  • La gente del luogo racconta le esperienze di successo che la comunità ha avuto con operatori provenienti dall'esterno.
  • La gente del luogo identifica le aree di miglioramento della comunità.
  • E inoltre discute su come migliorare le cose.
Nota: l'analisi della situazione può essere condotta con vari strumenti partecipativi come il "transect walk", le mappature, l'uso di grafici e diagrammi e altri.
Definire le aspirazioni del cambiamento.
  • Quando i partecipanti conducono un'analisi della situazione, discutono e definiscono le loro aspirazioni del cambiamento.
  • Gruppi diversi per età, genere, classe sociale possono lavorare separatamente, se necessario.
  • Le aspirazioni cosi' definite possono essere classificate in categorie.
  • L'animatore non impone mai al gruppo le proprie aspirazioni.
Nota: l'analisi della situazione può essere condotta con vari strumenti partecipativi come le classificazioni, disegni,...
Progettare le attività necessarie a realizzare le aspirazioni.
  • I partecipanti discutono e identificano le attività (di sviluppo) da realizzare per dare forma concreta alle loro aspirazioni.
  • L'animatore fornisce il supporto necessario a identificare tali attività.
Sviluppo di un piano dettagliato di implementazione
  • I partecipanti discutono di come amministrare le risorse: innanzitutto dell'impiego delle risorse locali, poi di quelle provenienti dai donatori esterni.
  • Successivamente si sviluppa un piano dettagliato di azione per implementare le attività identificate (si veda il modello esemplificativo presentato di seguito).
  • Le persone si impegnano a fornire supporto per realizzare le aspirazioni espresse.

Modello esemplificativo di un piano dettagliato di implementazione
[Allargate queste colonne e girate la tavola in posizione orizzontale]

Attività/
processo
Target group/
area
Data Materiali richiesti
Responsabilità
Rischi potenziali Raccomandazioni per la gestione dei rischi




Comunità Governo locale Altri

















Appendice 3: Esempi di strumenti partecipativi utilizzabili per l'APPA

Mappa sociale: nelle società eterogenee troviamo numerose classi distinte per provenienza sociale, economica e etnica. E’ importante comprendere la stratificazione delle comunità in termini di possibilità di accesso e distribuzione delle risorse. E’ importante comprendere la struttura sociale delle comunità per svolgere attività di sviluppo dirette all’empowerment dei gruppi emarginati. Lo strumento della mappa sociale è utile per condurre analisi di questo tipo. Inoltre genera molteplici informazioni: numero delle famiglie, dimensioni della popolazione, numero di persone che sanno leggere e scrivere, numero dei capi di bestiame, …

Innanzitutto occorre fornire un quadro generale degli obiettivi dell'esercizio. Poi i partecipanti dovrebbero disegnare una mappa del loro villaggio. L'animatore può incoraggiarli a farlo incominciando per primo. Ogni sforzo successivo dovrebbe indurre i partecipanti a svolgere da soli questa attività. La mappa è il risultato di un lavoro comune con il maggiore ricorso possibile a materiali locali. Ciò assicura l'interesse e la partecipazione dei membri della comunità. Un particolare impegno deve essere rivolto a rilevare le opinioni di donne e bambini, eventualmente in una mappa separata.

Mappa delle risorse. Questo strumento elenca le risorse naturali disponibili nel villaggio includendo la terra e l’acqua. Analizza inoltre l’accessibilità e l’utilizzo di queste risorse da parte delle persone bisognose. La mappa delle risorse indica anche la qualità e lo stato di ogni risorsa. Queste mappe aiutano a identificare e a inventariare i vari tipi di risorse disponibili nei villaggi e le loro caratteristiche negli stadi iniziali del processo stesso di sviluppo. Il processo di mappatura assicura che ogni genere di diversità sia tenuto in considerazione nelle successive discussioni con le persone del luogo.

“Transect walk”. Questo è un percorso sistematico che viene svolto una determinata zona con la comunità locale per osservare, chiedere, ascoltare, guardare, identificare zone diverse, cercare opportunità e aree di miglioramento. I risultati dell'osservazione possono essere visualizzati in una mappa sociale o in un grafico “transect”.

I facilitatori esterni camminano intorno al villaggio, pongono domande e ricevono dagli abitanti del villaggio informazioni sulla situazione locale. I facilitatori possono usare checklist condivise con le persone del luogo prima di iniziare il percorso. Un suggerimento è quello di seguire un percorso a forma di “U” per la comprensione più approfondita dell'area.

Albero dei Problemi (Pair-wise Ranking). questo strumento serve per validare le categorie, i criteri, le scelte e le priorità definite dalla gente del luogo. Si identificano e si motivano le preferenze indicate e a queste si assegna un punteggio sulla base di una scala progressiva. In questo modo si redige un elenco di aree di miglioramento e di progetti in ordine di priorità.

Nell’Albero dei Problemi gli elementi di interesse sono confrontati due a due. I partecipanti indicano quale sia l'elemento prioritario della coppia e perché. Il risultato è una matrice che indica il grado di importanza per ogni elemento selezionato.


Appendice 4: Emarginazione nella struttura sociale nepalese

Discriminazione economica Discriminazione di casta Discriminazione di genere Discriminazione regionale
Molto ricco


Ricco


Medio


Povero


Molto povero
Classe superiore





Gruppo etnico





Classe inferiore
Maschio











Femmina
Capitale



Centro/Città



Villaggio



Parti remote del villaggio


Appendice 5: Livello di partecipazione nei 'workshops partecipativi'

Partecipare alle decisioni
  • Fornire spiegazioni razionali
  • Cercare sempre di dimostrare la loro logica
  • Le idee si riflettono nelle decisioni prese, non cedere
Partecipazione nell'interazione
  • Fare domande
  • Condividere esperienze
  • Dare opinioni
Partecipazione verbale
  • Rispondere alle domande ma non parlare se non richiesti
  • Ascoltare gli altri
Partecipazione fisica
  • Presenza fisica
  • Evitare di non parlare o di dire niente (cioè di mostrare esitazione)
  • Alcuni non guardano neppure gli altri in faccia

Note conclusive
1. Odell, M., 2000, Problemi dello sviluppo partecipatio

Si veda anche: Condividere la felicità con il PRA, diy Kamal Phuyal
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Ultimo aggiornamento: 08.10.2011

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