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LA CONQUISTA DELLA TITOLARITÀ DELLO SVILUPPOdi Ben Flemingedito da Phil Bartle, PhDtradotto da Alessandra NorisVorrei parlare della “ownership”, cioè della titolarità che le comunità devono assumere con riguardo al loro sviluppo, e il nostro ruolo di operatori nel promuoverla. Mi riferisco ai risultati di lungo termine del lavoro di breve termine che svolgete, alla capacità di riconoscere le forze interne alle comunità, alla crescita dell'autostima dei membri della comunità e alla fiducia che infondete nelle capacità dei singoli membri che pensano di non avere niente da offrire. Vorrei anche discutere di alcuni piccoli inconvenienti, pur essendo sicuro che voi ne abbiate parecchi altri da riportare. Le più grandi risorse a disposizione di una comunità sono l'intelligenza e le idee dei suoi membri. Noi siamo esperti, abbiamo fatto altre volte queste cose, ma la vera conoscenza è una combinazione di due fattori: 1) la consapevolezza del processo di sviluppo di una comunità, come spiegato in questo sito; 2) la comprensione del contesto in cui state lavorando: come sapete ogni città, ogni villaggio è diverso, non solo per la sua geografia ma per le persone che ci vivono. Ovunque lavoriate, posso solo suggerire di osservare, analizzare e parlare con le persone, sia con coloro che sono disponibili a essere coinvolti, sia con coloro che non lo sono. Perché dovremmo occuparci di coloro che non sono interessati a partecipare? Perché è nelle loro menti che si trovano le vere questioni da risolvere di quella comunità. Trovate la vera fonte dei problemi, aiutate coloro che più ignorano la vostra presenza e troverete i guardiani del vero sviluppo sostenibile e forse anche i veri leader nell’empowerment della comunità. Così come la velocità di un branco è quella del suo elemento più lento, una comunità può crescere solo al ritmo del più indifferente dei suoi membri. Come possiamo quindi incoraggiare l'empowerment di una comunità nel suo insieme? Ecco alcune idee:
Date alla comunità la responsabilità dei suoi successi e dei suoi fallimenti. In alcuni progetti ho avuto l’impressione, con alcuni colleghi e operatori locali, che qualcuno facesse azioni di sabotaggio. Ma a chi nuoce un tale comportamento? La comunità riesce a vedere le reali conseguenze di tali azioni? Fate capire alla comunità che occorre assumere le responsabilità delle proprie azioni. Se la comunità compie azioni che pregiudicano il lavoro che state cercando di fare, è onere della comunità stessa porre rimedio. Io ho scelto di aiutare, ma è la comunità che deve assumersi la titolarità del processo e accettare di affrontare, con il mio sostegno, i problemi che emergono e la ricerca delle soluzioni. Potete fornire sostegno in diverse forme: con la conoscenza dei sistemi di governo, con l’aumento dell'autostima o dell'auto efficacia della comunità o anche solo con la guida nella giusta direzione o verso i giusti contatti. Evitate di spingere in una qualsivoglia direzione; è la comunità che deve guidare il processo, che deve assumersene la titolarità e sviluppare il senso di responsabilità necessario a guidare i cambiamenti.
Si veda anche La partecipazione è critica per l'empowerment
––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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