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FORMAZIONE ALLA GESTIONEUn Efficiente Percorso Verso il Rafforzamento della Comunità, delle Famiglie e delle Organizzazionidi Phil Bartle, PhDtradotto da Alberto Gualtieri e Cecilia LunatiDedicato a Gert LüdekingDocumento principale nel ModuloFormare per organizzare o ri-organizzare; non solo per "trasferire conoscenza"Introduzione: La formazione alla gestione, come elemento di coordinazione, è diretta, verso la riduzione della povertà, il rafforzamento di comunità a basso reddito, nella pianificazione di insediamenti, strutture e servizi comunitari; e la loro costruzione e susseguente governo. Questa è una tipologia di formazione che ha lo scopo "creare", non solo di trasferire una conoscenza agli individui. Non si può mai abbastanza enfatizzare il carattere della formazione non solo come "trasferimento di conoscenze", ma anche come metodo di rafforzamento di comunità a basso reddito, riduzione della povertà, come supporto pratico alla democratizzazione e alla decentralizzazione. Non è una formazione di tipo ortodosso. La formalizzazione e l'istituzionalizzazione di questo tipo di "allenamento" può portare il pericolo di evirare la formazione stessa, enfatizzando il passaggio di conoscenza anzichè l'incoraggiamento ad una più forte partecipazione della comunità. La formazione alla gestione in senso stretto fu creata per rafforzare l'efficacia della classe media e alta nelle corporazione di tipo profit. E' stata qui modificata, ed integrata con tecniche di tipo sindacale allo scopo di attivare e rafforzare la capacità, di comunità a basso reddito, di unirsi e aiutarsi reciprocamente allo scopo di intraprendere un cambiamento sociale. Le Quattro Domande Chiave: Se guardiamo ad ogni processo di decisione, che varia da contesto a contesto, possiamo discernere tutte le quattro domande chiave. La risposta a queste quattro semplici domande è la base del processo decisionale. Queste quattro domande sono: "1. Cosa vogliamo? 2. Cosa abbiamo? 3. Come otteniamo ciò che vogliamo con ciò che abbiamo? 4. Cosa succederà quando lo otterremo?" Se guardiamo attentamente sono le quattro domande incluse, forse distinte per elaborazione, in ogni processo di pianificazione e "brainstorming". La domanda "Cosa vogliamo?" si occupa di descrivere il problema, e cerca di creare un obiettivo chiaro e definito a cui puntare. Nella formazione alla gestione delle comunità la domanda "Cosa vogliamo?" deve trovare risposta in tutta la comunità, non solo dal capo, non solo dalle elites, non solo dagli amici delle compagnie, ma dalla comunità nella sua completezza e per consenso. La domanda "Cosa abbiamo?" si occupa di identificare le risorse e i potenziali input che possono essere usati per raggiungere l'obiettivo prefissato. Questo si riesce a ottenere creando incontri in cui la popolazione meno attiva è invitata a partecipare in modo attivo, in quanto ci sono molte risorse in ogni comunità, anche la più povera, che possono essere nascoste o non così ovvie. Un coordinatore abile è in grado di identificare in una comunità moltissime risorse nascoste. Le risorse possono essere anche forza lavoro ed esperienza (cioè la forza lavoro pronta ad essere impiegata), terra o spazi dove poter costruire, fondi (attraverso vendite e donazioni). I mezzi di produzione (oggetti o strumenti riutilizzabili) atti a portare avanti l'attività e le risorse umane di tipo intellettivo (saggezza, informazioni, abilità, creatività, capacità analitica) sono spesso il contributo di anziani, o si possono spesso trovare tra coloro che sono disabili fisicamente o socialmente ostracizzati. La domanda "Come otteniamo ciò che vogliamo con ciò che vogliamo?" è la parte strategica dell'organizzazione. Ci sono spesso molti modi per combinare le varie risorse sia materiali che intellettuali. Sarebbe utile identificare varie strategie e scegliere la più convenzionale. La domanda "Cosa succederà quando lo otterremo?" si occupa di prevedere l'impatto dell'attività intrapresa. Può essere estesa chiedendo alla comunità come pensano che l'attività avrà effetto su di essa. Queste quattro domande dovrebbero essere usate dai lavoratori in loco come guida all'organizzazione, o riorganizzazione, di un gruppo. Allo stesso modo sono usate da un direttore formativo per formare o riformare un team di lavoro. Un coordinatore può utilizzarle per coordinare un team di lavoratori in loco. Insieme sono il sistema per costruire la capacità di una comunità alla sua autosufficienza. Nel processo di formazione alla gestione delle comunità, le quattro domande basilari dovrebbero essere poste nel momento in cui l'intera comunità è raccolta per decidere le proprie priorità. Dovrebbero essere prese in considerazione nuovamente quando il comitato esecutivo del CBO si incontra in favore della comunità per esaminarne i dettagli. Se guardiamo attentamente, vedrete queste quattro domande, nell'ordine in cui sono presentate, nascoste in due delle appendici e questo documento: il processo di "brainstorming" e linee guida alla progettazione. Sia che vengano poste al momento della costituzione di un sindacato, o ad un incontro tra i direttori esecutivi di una corporazione importante (o, nello stesso contesto, in casi di rafforzamento di comunità a basso reddito). Costituiscono la base del processo decisionale. Altri Principi nella formazione alla gestione: Dopo che le si è data risposta alle quattro domande essenziali si possono identificare svariati altri principi nella formazione alla gestione. Questi possono variare in accordo a ciò di cui si necessità: quanto e di che tipologia di formazione si richiede. Cioè che segue deve essere intesa come una "lista aperta" e non devono essere presentati necessariamente in questo ordine.
––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
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