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PRESENTAZIONE DELLA TEMPESTA DI IDEE

di Phil Bartle, PhD

tradotto da Ilaria Sacchini


Appunti per il Facilitatore

Come servirsi della sessione sulla tempesta di idee come strumento per ottenere decisioni di gruppo partecipatorie

Riassunto:

La "Tempesta di Idee" costituisce uno strumento chiave nell'agevolare il rafforzamento di gruppo. Questo documento tratta alcuni dei ragionamenti che si trovano all'origine delle regole e dell'impostazione della sessione sulla tempesta di idee. Inoltre dimostra quanto essa sia correlata allo scopo generale di rafforzare o di edificare capacità all'interno di comunità a basso reddito.

Introduzione:

L'opuscolo di due pagine riguardante "La Tempesta di Idee" è uno schema – una ricetta sul 'come fare" – rivolto ai docenti che si preparino a facilitare le sessioni sulla tempesta di idee per l'accrescimento delle capacità. Non include alcuna teoria o spiegazione dei principi. Questo documento è inteso come completamento dell'opuscolo, e vuole sollevare alcune domande riguardanti il motivo per il quale la sessione sulla tempesta di idee sia strutturata così com'è, e come alcune delle regole di base contribuiscano agli obiettivi specifici della sessione sulla tempesta di idee e all'edificazione di capacità in generale.

Gli elementi della tempesta di idee discussi in questa sezione includono i seguenti punti:
  • decisioni di gruppo partecipatorie;
  • il ruolo del facilitatore;
  • le regole di base che prevedono "niente critiche" e "niente repliche";
  • l'uso di una lavagna o di un foglio affisso sul muro;
  • il contenuto ed il suo ordine di argomenti;
  • il processo di "prioritizzazione"; e
  • l'invito ad organizzarsi e ed agire.

La tempesta di idee ha la potenzialità di essere uno strumento molto valido nel raggiungimento dello scopo complessivo; rafforzando le comunità a basso reddito (sviluppo sostenibile). Aiuta nel rafforzare la comunità, edificando la capacità della comunità di prendere decisioni vitali riguardanti il proprio destino, ed esercitando il proprio legittimo ruolo nell'ambito dei processi democratici della nazione e del mondo. Come tutti gli strumenti, anche questo deve essere compreso da coloro che lo utilizzano, e deve essere utilizzato nella maniera appropriata, affinché risulti più vantaggioso che non dannoso.

Decisioni di Gruppo Creative o Partecipatorie:

Lo scopo di una sessione sulla tempesta di idee è quello di impostare delle condizioni per un gruppo, non un individuo, in modo che una decisione o un insieme di decisioni possano essere prese dal gruppo e per il gruppo inteso come totalità. Riduce l'influenza di qualsiasi individuo o fazione. Valorizza la partecipazione di tutti i partecipanti, con uno speciale incoraggiamento proattivo che favorisce la partecipazione da parte di quegli individui all'interno del gruppo che solitamente non parteciperebbero (per qualsiasi motivo).

Lo scopo immediato della sessione sulla tempesta di idee non è la "creatività" in quanto tale. Soluzioni innovative e non tradizionali ai problemi sono ben accette e incoraggiate, ma comunque la sessione non si considera fallimentare se non vengono generate nuove idee. (Nell'intero processo di mobilitazione, sono ugualmente promosse sia la demolizione di idee e di impedimenti che ostacolino il processo di rafforzamento, sia l'introduzione di idee nuove al gruppo qualora esse contribuiscano al rafforzamento). Alcune idee e convinzioni potrebbero risultare nuove al gruppo, ad esempio il fatto che essi abbiano il diritto e il dovere di prendere decisioni riguardanti loro stessi, che non si debbano sentire in dovere di rimanere passivi, che non sia la volontà divina a decretare che essi non debbano agire, che l'integrità culturale non significhi aggrapparsi a controproducenti pratiche tradizionali, che essi non debbano accettare passivamente la malattia, la povertà e la tirannia. Alcune idee potrebbero risultare nuove al gruppo partecipante senza essere necessariamente creative nel senso di nuove all'universo.

La partecipazione ha la precedenza sulla creatività. La creatività del gruppo come totalità ha la precedenza sulla creatività individuale nel corso della sessione sulla tempesta di idee.

L'intento è quello di impostare una sessione formativa che promuova la partecipazione nel processo decisionale da parte di ciascuno nel gruppo. Le decisioni da prendere durante la sessione devono essere decisioni importanti che incidano sulla comunità come totalità, o sul gruppo come totalità. (Non si tratta di un mero esercizio di apprendimento all'interno di un'aula scolastica).

Le regole di base che vengono imposte temporaneamente nel corso della sessione favoriscono delle condizioni che incoraggiano la partecipazione (nel prendere decisioni) di coloro che solitamente non lo fanno.

Il Ruolo del Facilitatore:

Il ruolo del facilitatore in una sessione sulla tempesta di idee è fondamentale. Un insieme disorganizzato di individui, lasciati al caso, non si organizzerebbe spontaneamente al fine di prendere importanti decisioni di gruppo, e nemmeno si assicurerebbe del fatto che i contributi a tali decisioni provengano da tutti i membri, specialmente da quelli che tendono a non partecipare.

E' necessaria una struttura; ad esempio una serie di regole di base ed un procedimento ordinato in modo che questo processo funzioni come stabilito. Il ruolo del facilitatore è primariamente quello di garantire che esista una struttura, e che venga rispettata. In seguito, il facilitatore deve dimostrare che le decisioni provengono dai partecipanti in qualità di gruppo, non dal facilitatore stesso, e nemmeno da alcuna fazione o alcun individuo all'interno del gruppo. Tutto ciò è favorito dalla struttura, ed è un risultato delle azioni intraprese dal facilitatore nel raccogliere i suggerimenti dei partecipanti durante una sessione di gruppo.

Il facilitatore necessita di molte competenze ed esperienza di leadership. Possedendo queste competenze, e mettendole in pratica nella mobilitazione ed organizzazione dei gruppi comunitari, è importante che il facilitatore non abusi di tali competenze per scopi personali e vantaggi politici individuali. Il facilitatore ha il ruolo di guidare un insieme disorganizzato di singoli partecipanti attraverso un processo che li plasmi e faccia di loro un gruppo che prende decisioni. Tali azioni di organizzazione di una sessione sulla tempesta di idee sono "dall'alto verso il basso" per il fatto che sono presentate dal facilitatore, non dai partecipanti, ma sono impostate in modo da condurre il gruppo a prendere decisioni di gruppo (dal basso verso l'alto).

Le Regole di Base a proposito di "Niente Critiche" e "Niente Repliche":

In un sistema politico democratico, le critiche sono ammesse, anzi sono persino incoraggiate, specialmente quelle della gente comune a proposito dei loro capi eletti, nel momento in cui tali capi sembrano deviare rispetto alla volontà della gente comune. Nella struttura ed impostazione della tempesta di idee, tuttavia, le critiche aperte sono soppresse.

Incoraggiate i timidi.
Il facilitatore deve incoraggiare tutti i suggerimenti, anche quelli insensati. Alcuni partecipanti potrebbero mettervi alla prova ed avanzare un suggerimento insensato. Nessun problema. Nessun commento; nessun giudizio personale; semplicemente riportatelo sulla lavagna.

Nel corso della prioritizzazione (vedi sotto), le proposte meno utili vengono lentamente scartate. La loro presenza non è nociva, ma nel frattempo i partecipanti timidi saranno stati incoraggiati a partecipare. Dopo aver capito che non saranno esposti a pubblico scrutinio, e che non ci si aspetta da loro di giustificare immediatamente il proprio suggerimento, saranno più propensi a partecipare. (Il facilitatore avrà impostato un ambiente sicuro). Le critiche aperte potrebbero far sentire una persona minacciata. Nella tempesta di idee le critiche dirette vengono ritardate e rimandate ad un momento successivo quando le proposte meno utili verranno lentamente abbandonate. Con questo metodo, la credibilità di tali proposte potrebbe essere sospetta, ma la credibilità del partecipante non verrà messa in dubbio.

Le repliche sviluppano conversazioni e discussioni tra i partecipanti. Quando un partecipante avanza un suggerimento, il facilitatore deve trascriverlo con calma sulla lavagna, non reagire, rispondere o commentare, e non permettere ad alcun partecipante di farlo. Ciò promuove l'importante concezione per cui il facilitatore non è di parte, e non sta cercando di imporre alcuna idea al gruppo, ma fa solamente emergere le scelte del gruppo come totalità.

In sessioni ordinarie (non sulla tempesta di idee), repliche e discussioni sono ben accette, ma possono essere controproducenti nella sessione dedicata alla tempesta di idee. Fanno perdere tempo prezioso; conducono a deviazioni rispetto alle importanti faccende in questione; distolgono la concentrazione dal processo finalizzato a prendere decisioni di gruppo; e tendono a gratificare i membri più attivi e meno timidi del gruppo, lasciando quelli più tranquilli nell'ombra.

Oltre alla sessione sulla tempesta di idee in sè, la mobilitazione è rivolta ad incoraggiare maggiormente la partecipazione di gruppi e categorie di persone che nel passato potrebbero essere state sistematicamente escluse dalle pratiche comunitarie finalizzate a prendere decisioni. L'operatore ha condotto molte ricerche sulla comunità e a questo punto dovrebbe conoscere molto a proposito della sua composizione.

Gruppi e categorie di persone spesso esclusi comprendono: donne, alcune fasce d'età (anziani, giovani), disabili (fisici, mentali), i poveri e i deboli, individui reticenti (timidi e privi di autostima), minoranze etniche e linguistiche, analfabeti, e altre persone vulnerabili ed emarginate. Nella fase in cui invita ad avanzare suggerimenti, il facilitatore coinvolgerà tali persone individualmente qualora esse non abbiano spontaneamente avanzato una proposta.

Il facilitatore ricorda ai partecipanti che quelle relative alle critiche ed alle repliche sono regole temporanee applicate nell'ambito della sessione sulla tempesta di idee, e che sia le repliche che le critiche vengono interrotte solamente per la sua durata; mentre sono consentite al di fuori della sessione sulla tempesta di idee.

L'Uso della Lavagna o del Foglio sul Muro:

Il processo finalizzato a prendere decisioni (nel corso di una tempesta di idee) è inteso come processo di gruppo. La lavagna agevola il facilitatore nello sviluppare la percezione che la decisione sia di gruppo, non individuale.

Il temine "lavagna" utilizzato nell'opuscolo e in diversi punti di questo documento, può indicare diverse cose. Ad un livello altamente tecnologico, potrebbe essere una lavagna luminosa, con il facilitatore che durante il processo si serve di pennarelli appositi per scrivere su fogli di plastica trasparenti. Le più popolari, ove reperibili, sono lavagne bianche con pennarelli cancellabili. Presso scuole locali situate in villaggi rurali isolati, si possono trovare lavagne nere (a volte legno compensato dipinto di nero, non facilmente iscrivibile) ed il facilitatore utilizza del gesso per scrivere i suggerimenti dei partecipanti. Se non c'è altro a disposizione, si usano fango spianato o sabbia per terra, ed un bastoncino per scrivere.

Qualora i gruppi fossero analfabeti, immagini e simboli risultano essere utili. Facilitatori ben organizzati che hanno la possibilità di investire sui materiali, utilizzano una serie di foto e disegni che possono essere affissi sulla lavagna (ad esempio immagini di feltro su lavagne di feltro; il "feltro" è un tipo di tessuto morbido). L'operatore dovrebbe conoscere molto bene la cultura della comunità. La ricerca ha dimostrato che un'immagine che appare come ovvia a persone di una certa cultura, può essere interpretata in maniera radicalmente differente da persone di un'altra cultura.

L'uso di una lavagna e di un pennarello costituisce una parte necessaria del processo; aiuta a prendere decisioni più obiettive o "equidistanti," meno associate a particolari individui. Il processo non è così efficace se il tutto viene condotto verbalmente. Quando suggerimenti insensati vengono trascritti ma in seguito lentamente eliminati o trascurati, nessuno perde la faccia. La risistemazione delle proposte, la loro prioritizzazione, è molto trasparente e pubblica, e distoglie l'attenzione dagli individui.

Per questi motivi, la lavagna ed il pennarello sono elementi essenziali della struttura e del processo di una sessione sulla tempesta di idee.

Il Contenuto ed il suo Ordine di Argomenti:

E' possibile scegliere un qualsiasi insieme di decisioni. Le tre presentate in questa serie di moduli sono collegate ai progetti comunitari:

Versione Uno:
  • Che cosa vogliamo?
  • Che cosa abbiamo?
  • Come utilizziamo ciò che abbiamo per ottenere ciò che vogliamo?
  • Che cosa succederà quando lo faremo?

Versione Due:
  • Dove vogliamo arrivare?
  • Dove ci troviamo?
  • Come raggiungiamo il punto in cui vogliamo arrivare partendo da quello in cui ci troviamo?
  • Che cosa succederà quando lo faremo?

Versione Tre:
  • Qual è il problema?
  • Definire lo scopo come soluzione al problema;
  • Raffinare lo scopo in un insieme finito di obiettivi (SMART);
  • Individuare risorse ed impedimenti;
  • Generare una serie di strategie per utilizzare le risorse, evitare gli impedimenti e raggiungere gli obiettivi;
  • Scegliere la strategia più efficace;
  • Decidere a proposito dell'organizzazione (struttura, chi fa cosa, budget, programma); e
  • Decidere a proposito di controlli, rapporti, valutazioni.

Le prime due versioni sono le quattro domande essenziali della formazione sulla gestione. In realtà sono solo modi leggermente diversi di dire la stessa cosa. Vedi Le Quattro Domande Chiave della Formazione sulla Gestione. La terza versione è quella stessa serie di quattro domande chiave ampliate in un formato comune per un disegno progettuale (spesso utilizzato anche come una proposta progettuale). Vedi Disegno Progettuale.

E' importante avere dei contenuti, o una serie di argomenti, a proposito dei quali il gruppo prenderà decisioni. I nostri scopi non saranno raggiunti se il gruppo viene riunito e gli viene semplicemente detto di prendere delle decisioni creative. Essi chiederanno, "Decisioni a proposito di cosa?"

In ciascuna delle tre versioni sopra elencate, ogni punto della lista costituisce una sessione sull'argomento "prendere decisioni". Il facilitatore pone la domanda, poi chiede ai partecipanti di fornire suggerimenti (se necessario porta nuovamente all'attenzione le regole di base). Nel momento in cui ciascun partecipante avanza una proposta, non importa quanto insensata o irrilevante essa sia, il facilitatore la scrive sulla lavagna. Il fatto di scriverle sulla lavagna le pone alla stessa distanza da qualsiasi partecipante che abbia avanzato un suggerimento, rendendone più semplice la manipolazione.

Tutte e tre le versioni elencate conducono all'azione, o per lo meno conducono alla possibilità per il facilitatore di trovarsi nella posizione di organizzare il gruppo per l'azione. Questo è un metodo per cui la "formazione sulla gestione" va oltre il trasferimento di abilità ed include l'organizzazione e la mobilitazione. Vedi: La Formazione degli Operatori.

Il Processo di "Prioritizzazione":

In ogni fase della sessione, dopo che tutte le proposte sono state avanzate, ed il facilitatore le ha riportate sulla lavagna, devono essere prese decisioni di prioritizzazione.

Inizialmente il facilitatore chiede al gruppo come totalità di aiutarlo a risistemare le proposte. Qualora alcune proposte risultassero essere solo modi diversi di dire la stessa cosa, vengono raggruppate, o le ripetizioni cancellate. Laddove i suggerimenti sono simili, vengono raggruppati. Poi vengono messi in fila, ed i più importanti slittano in cima alla lista. Il facilitatore chiede al gruppo di aiutarlo a decidere quali abbiano la priorità (il fatto di "avere la priorità" riduce il concetto per cui un'idea è "migliore" rispetto ad un'altra, per cui le idee di un partecipante sono migliori di quelle degli altri, aiutando a salvare la faccia di tutti coloro che hanno contribuito con idee che più tardi verranno lentamente scartate).

E' importante notare che, a questo punto, è vantaggioso avere la memoria corta. L'autore di ciascuna decisione non viene menzionato. Ciò aiuta a ridurre la possibilità che i singoli suggerimenti vengano considerati come proprietà personale dei singoli partecipanti. Man mano che le proposte insensate slittano in fondo alla lista, nessuno si sente offeso o intimorito; l'attenzione è puntata sulla prioritizzazione, e sulla scelta del suggerimento più importante.

Ciò richiede una certa abilità da parte del facilitatore, che sviluppa questa capacità tramite l'esperienza. E' utile per il facilitatore ricordare al gruppo che i suggerimenti provengono da loro. Quando il gruppo, nella sessione, concorda un ordine di priorità, il facilitatore ricorda quindi ancora una volta che le proposte provengono dal gruppo (non dal facilitatore). Il facilitatore si ricopre di un forte ruole di leadership nell' impostare la struttura, il processo (le regole di base, ed il modo in cui la sessione viene condotta), ma mette anche bene in chiaro che il contenuto (del processo finalizzato a prendere decisioni di gruppo) proviene, e deve provenire, dai partecipanti.

L'Invito ad Organizzarsi e ad Agire:

La tempesta di idee, nonostante sia un tipo di sessione formativa, non mira alla formazione a proposito di come prendere decisioni di gruppo. E' un processo finalizzato a prendere decisioni di gruppo.

Nella domanda numero tre delle due versioni con le quattro domande chiave sopra elencate, viene posta la domanda "Come". Nella terza versione, la penultima domanda (decidere a proposito dell'organizzazione) è un altro modo di chiedere "Come?" Come l'azione debba essere intrapresa (e gli obiettivi raggiunti) costituisce una scelta o una decisione per il gruppo.

Se ciò si svolgesse in un'aula scolastica o in un istituto formativo, probabilmente i partecipanti affermerebbero semplicemente o scriverebbero la loro opinione a proposito del modo in cui organizzare il raggiungimento del loro scopo prioritario. In questa sessione sulla gestione per rafforzare la comunità o il gruppo comunitario, al contrario, lo scopo è in realtà quello di impostare ed organizzare il gruppo in modo che possa adempiere i propri obiettivi. Ricordate, "Questa è una formazione finalizzata all'azione."

Il risultato della sessione sarà che il gruppo avrà non solo scelto i propri obiettivi primari, ma avrà anche raggiunto un'organizzazione tale da poterli raggiungere.

Conclusione:

L'opuscolo di due pagine che descrive la tempesta di idee sembra abbastanza semplice, e le regole di base e le procedure del facilitatore appaiono chiare e semplici, anche se un pò dittatoriali. Il ragionamento che sta alla loro origine è tutt'altro che dittatoriale, al contrario intende rafforzare un gruppo in modo che possa iniziare a prendere le proprie decisioni come gruppo, e le considerazioni sociologiche che vi stanno dietro non sono affatto semplici. Ci auguriamo che le sopra elencate spiegazioni rendano tali considerazioni un poco più chiare.

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Una Sessione dedicata alla Tempesta di Idee:


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Ultimo aggiornamento: 07.10.2011

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