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DISTRIBUIRE LE RISORSE NASCOSTE

di Phil Bartle, PhD

traduzione di Lara Derosas


Documento di riferimento

Estratto:

Il semplice fornire delle risorse ad una comunità incoraggia la dipendenza ad averne di più. Lo sviluppo sostenibile di una comunità, la rimozione della povertà, una maggior autonomia richiedono che la comunità usi le sue proprie risorse.

Mentre si possono accettare certi tipi di aiuto esterno, non si possono accettare quelli che causano dipendenza. Fortunatamente, ogni comunità ha delle risorse, spesso nascoste; il compito è identificarle ed usarle.

Introduzione:

Il nostro obiettivo è lo sviluppo sostenibile, lo sradicamento della povertà e l'autonomia comunitaria nelle comunità a basso reddito. Vogliamo aiutare. Ma il nostro aiuto può essere pericoloso; potrebbe contribuire a povertà, stagnamento e dipendenza.

Ciò di cui abbiamo bisogno è capire meglio la natura della povertà e dello sviluppo, così da essere capaci di fornire un'assistenza genuina che contribuisca a rimuovere la dipendenza da ulteriori aiuti e che non contribuisca a perpetrare la povertà e la dipendenza.

La povertà non è assoluta:

Nessuna comunità è totalmente ed assolutamente povera. Fintanto che ci saranno degli esseri umani nella comunità, questa avrà delle risorse sufficienti alla sopravvivenza dei suoi residenti. Se una comunità è solo un sito archeologico, con nessun abitante vivente, allora non è più una comunità.

Nessuna comunità vivente è assolutamente povera. "Oh!"- direte - "Ma la gente non ha scarpe, acqua pulita, ha scarso cibo, c'è alta mortalità, analfabetismo, apatia, malattie, ignoranza, intolleranza e sono privi di alcuna struttura. Hanno bisogno di aiuto!". Sì, è vero, ma noi che siamo interessati a uno sviluppo sostenibile, dobbiamo stare molto attenti alla natura di questo aiuto.

Ogni comunità ha delle risorse.

È importante ricordare che ogni comunità ha delle risorse. Perché? Se dobbiamo rafforzare queste comunità, dobbiamo distribuire queste risorse nascoste. Se dobbiamo assisterli, dobbiamo assisterli in modo da rafforzarli. Se paracadutiamo delle risorse sulla comunità senza usare anche le risorse interne, contribuiremmo all'atrofia comunitaria. Contribuirebbe a una maggiore dipendenza dall'esterno e, quindi, ad una povertà endemica di lunga data.

Quali sono le risorse?

Una risorsa è ogni bene o servizio relativamente scarso e relativamente utile; in breve ha valore, è una ricchezza. Non una ricchezza qualunque, comunque, in quanto una risorsa è qualcosa che può essere usata, o potenzialmente usata, come input, come qualcosa che può essere usato per produrre altri output desiderati. Si tratta di materia prima di un'attività produttiva; nel caso di una comunità è l'input di un progetto comunitario.

La risorsa che viene più comunemente presa in considerazione di un progetto comunitario è il denaro; il denaro è la forma di risorsa più fluida e convertibile, in quanto può essere usato per ottenere o affittare risorse reali (beni e servizi). Il denaro è però solitamente scarso e le comunità povere sono costrette a cercare risorse non-monetarie e cercare di ricavarne del contante o di ottenere altre risorse utili al progetto comunitario scelto. Le risorse comunitarie comprendono molti beni e servizi non-monetari.

Pensate ai tipi di risorse di cui una comunità può aver bisogno per il suo progetto prioritario. Ha bisogno di terra, un posto per collocare il progetto. Ha bisogno di strumenti per metterlo in pratica. Ha bisogno di materie prime da convertire negli output del progetto e ha bisogno di energia umana per la conversione, così come di energia meccanica solare, eolica e idrica. Un altro tipo di risorsa umana è quella mentale, le persone che aiuteranno nella pianificazione, nei processi decisionali, nella gestione e nelle relazioni scritte; tutte queste risorse sono necessarie e possono essere fornite dall'interno della comunità.

La cosa importante è non sottovalutare le risorse non-monetarie e dare loro un valore monetario o di mercato (che comprende il tempo e lo sforzo impiegati dalla commissione di realizzazione e dal comitato direttivo della comunità). C'è una tendenza comune tra i membri di comunità a sottovalutarli e voi mobilitatori dovrete assicurare che gli venga dato un equo riconoscimento del loro valore.

Fonti esterne:

Ci sono due tipi principali di fonti di input e risorse provenienti dall'esterno della comunità. Sono (1) il governo e (2) le agenzie assistenziali.

Le fonti del governo comprendono uscite di budget regolari e fiscali dei governi centrali, regionali e distrettuali che possono essere responsabili dell'approvvigionamento di beni, servizi e fondi ceduti alla comunità. Una cosa importante è che le decisioni per queste spese vengano prese solo dopo aver comunicato con la comunità. Le decisioni prese da burocrati di capitali lontani (nazionali, regionali o distrettuali), senza il coinvolgimento delle comunità, sono carità negativa e contribuiscono a apatia, dipendenza e sostegno della povertà.

Mentre voi mobilitatori non avrete molto controllo riguardo il processo decisionale, potrete contribuire in due modi: (1) incoraggiando e assistendo i funzionari di governo al dialogo con la comunità nel vostro ruolo di mediatore (spiegato più sotto) e (2) supportando e suggerendo lo sviluppo di documenti diplomatici nello sviluppo comunitario che siano di sostegno ad un ambiente governativo "permissivo" in cui i piani centrali, regionali e distrettuali siano realizzati solo in risposta ai piani e alle priorità delle comunità locali.

Le agenzie assistenziali esistono sotto diverse forme. Per ciascuna comunità la più comune è una ONG internazionale, o una ONG nazionale fondata da una internazionale. (ONG significa organizzazione non governativa; implica solitamente un'agenzia volontaria non-profit). Altre agenzie esterne possono essere le chiese o i loro dipartimenti di assistenza secolare, i progetti bilaterali o multilaterali . La Croce Rossa Internazionale dichiara di non essere una ONG; ma lo è. Le fonti internazionali di assistenza domandano sempre più partecipazione comunitaria e sviluppo sostenibile.

Di nuovo, il vostro ruolo può essere quello di mediatore, specialmente perché le agenzie straniere sono spesso poco pratiche delle condizioni locali e delle opportunità di rafforzamento comunitario includendole nei processi decisionali e nei contributi allo sviluppo.

Il paradosso della carità:

"Aiutare i poveri" è un valore umano universale. L'elemosina o la carità sono valori compresi nelle maggiori religioni del mondo. L'assistenza governativa alle aree economicamente depresse di un paese, gli aiuti internazionali da parte dei paesi ricchi, i sussidi governativi e il suporto agli svantaggiati sono tutte manifestazioni di questo valore universale.

Aiutare i poveri, tuttavia, non è la stessa cosa di superare la povertà. Questo è un paradosso. Dare assistenza agli individui bisognosi potrebbe addirittura contribuire al problema sociale della povertà invece che aiutare a risolverlo... Perché? Fare elemosina ad un mendicante fa sì che questi continui a mendicare e rafforza la sua convinzione che mendicare sia la soluzione. Fornire esterni alle comunità a basso reddito rafforza la loro convinzione che questi aiuti siano un loro diritto e può essere usato per finanziare i loro progetti fiscali.

Date anche un'occhiata alle motivazioni addotte all'elemosina. In che modo il donatore ne beneficia, traendo quindi un interesse personale dalla sopravvivenza di questa abitudine? In molte società i ricchi donano del denaro ai mendicanti per far tacere il loro senso di colpa dovuto alla consapevolezza che la loro ricchezza sia stata raggiunta a scapito dei poveri (Tolstoy). L'elemosina rafforza l'accattonaggio e quindi rafforza la struttura di disuguaglianza che mantiene ricche le classi elitarie e sostiene la povertà.

Non disperate. Questo scritto non mette in discussione l'abolizione degli aiuti umanitari o dell'assistenza esterna. Né predica una violenta rivoluzione. Sostiene che il modo in cui un aiuto viene dato è importante e che il "come" debba essere compreso; non deve fare più danno che bene. lo scopo non è placare i poveri (alleviamento della povertà), bensì lottare e vincere la povertà.

Perciò, cosa ha a che fare tutto ciò - il paradosso della carità - con la mobilitazione? Il paradosso esiste su diversi livelli (individuale, comunitario, nazionale, internazionale). Ci sono diverse forze sociali, politiche ed economiche a sostenere la povertà. Se volete combattere la povertà, soprattutto a livello comunitario, dovete comprendere il paradosso della carità nel contesto di queste forze.

Come mediatore tra una comunità e le sue risorse esterne, dovrete informare di tutti i pericoli della carità. Come ogni buon stratega militare vi dirà: "Conoscete il vostro nemico". Il nemico è la povertà.

Distribuire le risorse:

Il vostro compito di mobilitatore è di incoraggiare e aiutare la comunità ad identificare ed usare le risorse locali.

Dovrete rassicurare i membri della comunità che non è nel loro interesse nascondere le loro risorse (o nascondere la conoscenza delle risorse), fingendo di essere più poveri di quanto non lo sia la comunità. Saranno tentati di farlo. Appellarsi alla pietà dei donatori in questo modo non è né onesto, né onorabile, né efficace per lo sviluppo dell'autonomia e per il rafforzamento delle comunità a basso reddito.

Guidare i membri della comunità nell'identificazione delle risorse interne è importante e necessario. Può essere divertente ed emozionante. Gli strumenti ordinari di un mobilitatore sono appropriati qui: un meeting comunitario o di gruppo, un grande foglio bianco appeso a una parete con un pennarello (o un bastone per scrivere e disegnare sul suolo).

Domandate ai partecipanti quali sono le risorse potenziali (in una sessione di brainstorming ), come un carpentiere in pensione che potrà voler istruire dei giovani membri della comunità, della terra inutilizzata potrebbe essere usata per una struttura comunitaria come una clinica o una scuola, alcuni giovani disoccupati che potrebbero fornire energia ed entusiasmo, dei contadini o altri agricoltori potrebbero preparare del cibo per i lavoratori che donano il loro tempo e la loro energia, alcuni membri comunitari leali e di fiducia potrebbero mettere a disposizione il loro tempo per pensare e architettare un progetto comunitario.

Non analizzate i suggerimenti nell'ordine in cui vengono (volete incoraggiare tutti a contribuire con delle idee; alcuni partecipanti timidi potrebbero temere critiche). Come nel brainstorming, mettete da parte le critiche e non ostacolate il dialogo; elencate semplicemente tutti i suggerimenti sulla parete. Spiegate che potranno essere analizzati in seguito. Ricordate di mettere in chiaro che il denaro non è la sola risorsa e che molte altre hanno valore. Quanto? Una valutazione monetaria del valore delle risorse non monetarie potrà forse essere necessaria per un disegno progettuale accurato, ma può essere fatta più avanti dalla commissione esecutiva comunitaria. Il denaro e la ricchezza, sebbene correlate, sono due cose diverse.

Quando si identificano le risorse in questo modo, comunque, non dimenticate di includere le risorse monetarie potenziali. Ovvero: un evento per la raccolta di fondi, una riffa o lotteria locale (se legale), una svendita di beni donati (ho visto un ricco uomo d'affari di città pagare mille dollari per un bicchiere d'acqua durante un'asta pubblica nel suo paese natale di campagna).

Incoraggiate le idee innovative e non convenzionali dei partecipanti, anche se suggeriscono cose che non possono essere realizzate neanche in seguito (qui si tratta di elencarle, non di analizzarle). Solo perché qualcosa non è stata provata, non c'è una ragione logica per non elencarla.

Lottare per la forza:

Fra i biologi è risaputo che gli esseri viventi si rafforzano nelle avversità. Gli appassionati di sport sanno che l'esercizio fisico rinforza le loro ossa e i loro muscoli. Insegnanti e psicologi sanno che l'esercizio mentale rinforza la capacità mentale. Così, pure nell'ambito sociologico, una comunità, un gruppo o un'organizzazione che affronta un'avversità diventa più forte.

Non un'avversità totale che uccida l'organismo o l'organizzazione, ma un'avversità incrementale che rafforzi.

Cosa insegna questa conoscenza al mobilitatore? Se le comunità ricevono tutto come carità, si atrofizzano (si immobilizzano nella debolezza). Se, come consigliere e guida di una comunità, li informate di questo principio, se li guidate a prendere decisioni collettive, a prendersi il tempo e a sforzarsi di scegliere i propri obiettivi, a identificare le risorse e a ideare dei progetti di azione comunitaria, li aiuterete a rafforzare loro stessi e le loro comunità.

Se una comunità lotta, diventa più forte.

Il mobilitatore come mediatore:

Sapendo che le risorse potenziali si trovano all'esterno della comunità, un mobilitatore agisce per la comunità come "mediatore" tra la comunità stessa e le altre fonti (compresi i governi e le agenzie di assistenza).

Un "mediatore" è qualcuno che agisce da "intermediario", selezionando e presentando le parti che non si conoscono ancora e assistendo alle negoziazioni e alle comunicazioni tra le parti (come un mediatore matrimoniale).

Come mediatore, il mobilitatore accresce anche la consapevolezza e la comprensione da entrambe le parti. Sia le fonti (donatori e governo), sia i membri della comunità dovrebbero imparare qualcosa su princìpi quali (1) "Assistenza allo sviluppo sostenibile, non carità", (2) "Identificazione e utilizzo di risorse locali", (3) "Lotta per il rafforzamento", (4) "Niente per niente" e (5) "L'aiuto arriva a chi si aiuta", nonché altri princìpi presenti in questa serie di moduli di formazione.

Sviluppo sostenibile:

Matematicamente, è impossibile (quanto antievolutivo) aiutare ogni comunità mondiale ad usare le risorse esterne. Ci sono troppe comunità povere e insufficienti risorse disponibili.

La chiave per lo sviluppo sostenibile e per lo sradicamento della povertà è la distribuzione delle risorse nascoste già esistenti all'interno di quelle comunità.

È un investimento; per essere distribuite, devono prima essere identificate, devono essere riconosciute dai mebri della comunità e dai donatori esterni e si deve investire sulla formazione gestionale distribuendole.

I donatori possono essere molto più utili dirigendo le loro risorse assistenziali nell'accrescimento della formazione e della consapevolezza necessarie per la distribuzione di quelle risorse, piuttosto che per comprare canali o tetti, o per aiutare in altri modi che aumentano la dipendenza a scapito dell'autonomia.

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Dato che carta e inchiostro sono relativamente costosi, sarebbe finanziariamente negativo produrre copie del materiale formativo sufficienti per tutti i villaggi rurali e i quartieri urbani di ciascuna nazione poco sviluppata del mondo. È finanziariamente fattibile, tuttavia, ottenere l'accesso ad internet di ogni insediamento umano (dal villaggio rurale al quartiere urbano). Questa possibilità sta dietro alla motivazione della produzione dei moduli formativi su questo sito web (../indexi.htm). L'eliminazione della povertà può essere un obiettivo globale realistico con la combinazione di (1) questi metodi e (2) il world wide web.

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Ultimo aggiornamento: 08.10.2011

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