Tweet Traduzioni:
'العربية / al-ʿarabīyah |
PREPARARE I MOBILITATORIGuida per l'istruttoredi Phil Bartle, PhDtraduzione di Porzia PersioNote per gli istruttoriMobilitare una comunità non è qualcosa da potersi improvvisare o iniziare senza un'adeguata preparazione.Spianare la strada alla mobilitazione. Una volta preparato all'azione, il mobilitatore deve a sua volta preparare la comunità all'avvio della mobilitazione, la quale non deve iniziare senza pianificazione e preparazione, ma soltanto dopo essersi assicurati che i requisiti necessari siano stati soddisfatti. Se organizzerete la formazione dei mobilitatori usando questo materiale, noterete che il modulo è finalizzato all'istruzione dei potenziali mobilitatori nel loro lavoro iniziale. Ancora una volta noi incoraggiamo il fare come il modo migliore per acquisire competenze; potrete in seguito apportare delle modifiche alla formazione in modo tale da ottimizzare l'azione dei futuri mobilitatori durante la fase di istruzione. Questo è per voi il momento buono di ricordare loro l'importanza di comporre e tenere una traccia scritta. Il modo in cui i futuri mobilitatori lavoreranno in una comunità dipende in gran parte da quanto conoscono la situazione e la natura di quella comunità. Inoltre, ricordate loro che non lavoreranno per sempre in quella sola comunità, e che dovranno cominciare a preparare il materiale di orientamento per il loro successore. Se non lo faranno, quando poi se ne saranno andati via il prossimo mobilitatore dovrà ricominciare tutto da capo, e non potrà affidarsi alle osservazioni ed esperienze del suo predecessore. Ricordate ai futuri mobilitatori di cominciare e poi continuare regolarmente a scrivere nei loro diari. Questa è la fase in cui il mobilitatore deve preparare la comunità ad agire in modo efficiente. Guardate nel modulo Metodi per la formazione. Leggete il documento sui Giochi di ruolo. Come organizzare una sessione di giochi di ruolo dipende da voi; vi sono molti modi di farlo. Potete assegnare a diversi allievi il ruolo di membri della comunità, quelli di presidente, consigliere, sindaco, o anche degli ufficiali che rilasciano autorizzazioni o certificati per i lavoratori sul campo (se tale posizione o requisito esiste), il capo oppure il supervisore del mobilitatore, e altre posizioni che rappresentano la situazione locale. Nel creare diverse sessioni di giochi di ruolo, i futuri mobilitatori riescono a capire la funzione dei vari giocatori nel processo, e di conseguenza a comprenderlo meglio. Il ciclo di mobilitazione: all'inizio della loro formazione, il lavoro dei futuri mobilitatori rientra nel contesto del "Ciclo di mobilitazione". Essi dovrebbero almeno disporre di una bozza sommaria del ciclo. Potete aggiungere materiale dal modulo di formazione del Ciclo di mobilitazione nel caso volessero o avessero bisogno in seguito di ulteriori dettagli. Durante la formazione, non limitatevi a presentare semplicemente il ciclo o a far conto soltanto sul manuale di formazione. Interrogate invece i futuri mobilitatori sugli elementi del ciclo e scriveteli alla lavagna. Dapprima li si può rappresentare come un elenco, dall'alto verso il basso, dei seminari sull'accertamento delle esigenze della comunità, la scelta del progetto comunitario, la redazione del progetto, il suo avvio e la sua valutazione. Non fornite loro quegli elementi belli e pronti, fate invece domande che ne provochino la ricerca attiva e la scoperta. Disegnate una freccia dal basso verso l'alto, così da suggerire la ripetizione del ciclo. Una sessione stimolante potrebbe essere quella in cui si assegna ai vari futuri mobilitatori un ruolo da recitare per ciascuna fase del ciclo. Potrebbero indossare dei cartelli con una diversa targhetta per ognuno di loro a rappresentare una fase. Che cosa diranno a turno durante la presentazione del ciclo? Quando si saranno già esercitati nel gioco, provate a chiedere di ripeterlo, oppure cercate un altro gruppo di giocatori, questa volta giocando senza parlare. Sarà molto divertente e finirà in grandi risate, e perfino in imbarazzanti tentativi, ma aiuterà i futuri mobilitatori a memorizzare il ciclo, specialmente i suoi principi, nonché i dettagli specifici a ciascuna posizione. Esiste una presentazione in power point del ciclo di mobilitazione, che utilizza i tratteggi disegnati da Julianna Kuruhiira disponibili sul sito, più elaborata e dettagliata delle pagine web di questo modulo. Se avete modo di presentarla su uno schermo, disporrete di un buon diversivo alle regolari sessioni di un seminario di formazione. Potreste altrimenti metterla su computer, e mostrarla a gruppi di tre o quattro mobilitatori alla volta. Vedi Ciclo di mobilitazione. Ricordate ai futuri mobilitatori che il loro lavoro si basa sul ciclo, che una comunità non si sviluppa con un progetto soltanto, ma che il ciclo dovrà essere ripetuto e modificato ogni volta a seconda del cambiamento delle condizioni. Ottenere le autorizzazioni. In quanto loro istruttori, spiegherete ai futuri mobilitatori che avranno bisogno di due tipi di permessi o autorizzazioni prima di mettersi all'opera in un qualsiasi distretto. Un tipo di permesso è quello formale, legale o ufficiale, mentre l'altro è informale o ufficioso. I permessi ufficiali sono di solito diretti e semplici. Ricordate che "semplice" non vuol sempre dire "facile". Le formalità di solito differiscono da paese a paese, e ci potrebbero essere anche variazioni regionali, provinciali o distrettuali. Dal momento che solitamente si basano su norme e regolamenti governativi, si trovano spesso scritte da qualche parte. I permessi informali sono meno facili da definire e non hanno chiare e nette delimitazioni. Essenzialmente, ciò significa rimettersi alla buona volontà delle autorità e dei leader locali, in modo tale che diventino alleati piuttosto che avversari. La loro cooperazione può risultare preziosa; la loro opposizione, invece, disastrosa. È facile sapere se si otterranno dei permessi formali: si riceve una lettera o un certificato. Non c'è invece nulla a segnalare chiaramente l'ottenimento dei permessi informali. Spiegate che i mobilitatori si troveranno spesso nella situazione di richiederli nel corso di tutto il processo di mobilitazione in ciascun'area. Un buon esercizio nella sessione di formazione è quello di far preparare ai futuri mobilitatori la definizione dei due tipi di autorizzazioni per la loro regione o distretto. Ecco un'altra buona sessione in cui fare giochi di ruolo. Formate due gruppi da due a cinque persone l'uno. Una persona in un gruppo sarà il mobilitatore, un'altra in un altro gruppo sarà il funzionario che ha il potere di rilasciare il certificato che permetterà al mobilitatore di lavorare in quella zona. I restanti giocatori saranno i loro consiglieri. Separate i due gruppi di giocatori e chiedete ai consiglieri di orientare il gruppo su che cosa dire. Importante: il gruppo che consiglia il "funzionario" dovrebbe pensare a quanti più sospetti, supposizioni e timori possibili siano rilevanti. Al contrario, il gruppo che consiglia il "mobilitatore" dovrebbe pensare a tutti i benefici per la comunità e il suo leader, e che deriveranno anche alle comunità della zona in cui si fa mobilitazione per renderle più autonome. Dite ai gruppi d'incontrarsi in luoghi separati o almeno in angoli separati della stanza, e preparateli in dieci o quindici minuti. Poi riuniteli insieme con gli altri futuri mobilitatori (che faranno da "pubblico" al gioco), e chiedete loro di recitare una scenetta in cui il mobilitatore bussa alla porta del funzionario e chiede il permesso di mobilitare la comunità di zona. Ciò si può fare diverse volte quando il gruppo è più numeroso. Dopo una o due sessioni potrete introdurre un "jolly". Formate un altro gruppo di consiglieri per un terzo incomodo, per esempio un giornalista, il quale si troverà - guarda caso - nell'ufficio del funzionario a curiosare in giro, e che porrà domande scomode e provocatorie durante la discussione. Dopo quelle di giochi di ruolo, è molto utile una sessione conclusiva. Potreste scrivere alla lavagna un sommario delle domande che il funzionario potrebbe porre, e di quelle latenti nella comunità, nonché gli argomenti che il mobilitatore potrebbe utilizzare. Chiedete a tutti di aiutarvi a comporre liste da scrivere alla lavagna. Fate questo gioco senza tralasciare le ipotetiche conseguenze, anche laddove non siano stati rilasciati permessi ufficiali; quegli argomenti sono utili per far capire meglio ai futuri mobilitatori il proprio ruolo. Sviluppare la consapevolezza. Il processo di sviluppo della consapevolezza tra la popolazione in generale è molto simile a quello per l'ottenimento dei permessi non ufficiali da parte delle autorità locali. Raccomandate ai vostri allievi di ricercare continuamente (e mantenere) alleati e sostenitori tra la popolazione. Durante le vostre sessioni formative potrete usare lo stesso tipo di giochi di ruolo con diversi "jolly" e una simile sessione conclusiva. Ricordate ai futuri mobilitatori che il loro compito, oltre a quello di sviluppare la consapevolezza, è di evitare di creare aspettative irrealistiche. Tra l'altro la partecipazione comunitaria non significa che il mobilitatore debba accettare passivamente tutto quel che i membri più prepotenti della comunità vogliono come obiettivo primario. Il mobilitatore deve costruttivamente criticare le idee irrealizzabili o poco assennate. Potete preparare il vostro gruppo con un gioco di ruolo, per esempio, in cui la comunità richiede un ospedale e un medico, ma al giocatore con il ruolo di mobilitatore si fa mettere in questione se ciò sia necessario per diminuire la diffusione delle malattie. In tal caso, fornire acqua potabile e usare le latrine in modo corretto e igienico potrebbe essere la soluzione migliore al problema delle malattie. (Vedi il modulo acqua). Organizzare le unità. Dovete assicurarvi che i futuri mobilitatori non credano che le comunità siano naturalmente unite. La parola comunità è fuorviante in quanto contiene in sé "unità". Si crede comunemente che le comunità siano luoghi pacifici dove tutti si conoscono, si stimano e collaborano tra di loro. Vedi Organizzare le unità. I sociologi lo sanno fin troppo bene. Nei moduli successivi verrà inclusa nella formazione più sociologia cosicché la presenza dei conflitti diverrà più facilmente individuabile. Ai fini pratici, specialmente in questa fase introduttiva della formazione, vi basti informare gli allievi dell'esistenza dei molti conflitti nascosti e palesi e delle "lotte per la supremazia" in ogni comunità. Questa disunità indebolisce le comunità. Una parte importante del lavoro del mobilitatore è perciò quella di convincere i membri della comunità a mettere da parte le loro divergenze in modo da cooperare nelle attività di rafforzamento comunitario. I futuri mobilitatori devono imparare che organizzare le unità non è una fase a sé stante nel loro lavoro, e che non possono unificare la comunità (una volta per sempre) e poi mettersi a fare altro. È una continua lotta che durerà nel corso di tutto il loro lavoro nella comunità. La disunità si basa su diversi fattori. Questi includono (ma non si limitano a):
A volte un mobilitatore deve accettare gli usi locali e lavorare tenendone conto, oppure esigere insistentemente che alcune fazioni vengano incluse negli incontri comunitari, anche se storicamente sono sempre state trascurate. Qui sotto riporto due esempi tratti dalla mia personale esperienza. Lavorare in comunità islamiche conservatrici, per esempio, comporta molte restrizioni della mobilità delle donne, cosa che dovevamo trattare con molta cautela. Con la benedizione e la cooperazione delle cariche religiose del posto, potemmo fornire alle donne la formazione di assistenti sociali impiegando solo istruttrici e lavorando soltanto nelle loro case. (Vedi Assistenza sociale di comunità). Nel Ghana settentrionale invece, dove in certe zone si ritrova un blando elemento islamico, organizzavamo delle riunioni nei villaggi per determinare le priorità locali. Se si presentavano soltanto gli uomini, spiegavamo cortesemente che intendevamo che tutti partecipassero, sospendevamo l'assemblea senza dire nulla e rimandavamo il tutto al giorno dopo. L'indomani anche le donne (e così i disabili e le minoranze) erano presenti. Vedi anche il modulo Genere. Il messaggio si può diffondere in vari modi. Se siete a conoscenza di gravi divisioni nel luogo in cui tenete il corso di formazione, potreste indire varie sessioni di giochi di ruolo, dove gli allievi assumono diverse funzioni contenziose, mentre il mobilitatore (e altri allievi che fungono da suoi consiglieri) deve definire una strategia per poterle affrontare. Potete inoltre chiamare degli specialisti a fornire questo tipo di formazione. Nel mio lavoro in Africa, per esempio, nello sviluppare strategie di genere, scoprivo spesso l'esistenza di ministeri preposti alle questioni di genere (o loro equivalenti) con personale numeroso e ben istruito che non aspettava altro che l'occasione per rendersi utile nelle sessioni formative. Parlare in pubblico. Una delle qualità più importanti che si richiedono a un mobilitatore è l'abilità di parlare in pubblico davanti a estranei. Mentre per alcuni questa è una dote naturale, per altri è una competenza che può essere acquisita. Il maggior ostacolo o impedimento è la paura, l'ansietà, o il timore di sbagliare. Una volta che si riesca a controllare queste emozioni, una tale abilità può venir appresa e migliorata. Parlare in pubblico in modo efficace comporta non soltanto essere in grado di parlare lentamente, seppur forte e chiaro, ma anche di ascoltare quello che la gente dice, di anticipare quel che potrebbe dire anche se resta in silenzio, e di creare un buon rapporto con il pubblico. Il mobilitatore non deve soltanto rispettare i membri della comunità, ma anche dimostrare di farlo mentre parla in pubblico. Non spaventate i vostri allievi elencando tutto quel che dovrebbero fare all'inizio della prima sessione sul parlare in pubblico, dato che in principio può risultare difficile. I futuri mobilitatori ne saranno meno intimoriti dopo che avranno capito di poter facilmente apprendere a farlo e applicarlo nella prima sessione formativa. Questo è il caso in cui "imparare facendo" risulta di maggior efficacia. Se avete un seminario formativo di cinque giorni, potreste stabilire cinque o sei diverse brevi sessioni sul parlare in pubblico. Una delle più efficaci è quella in cui si pratica l'improvvisazione. Come nei club "Toastmasters", si organizza un gioco in cui una persona è chiamata davanti al gruppo e le si assegna un argomento a caso di cui dovrà parlare per un paio di minuti. Tali argomenti possono anche non necessariamente riferirsi al lavoro del mobilitatore o all'oggetto del seminario, come per esempio "banane", "suocere" o "coperchi di pattumiere". Se avete programmato seminari di formazione per un gruppo di mobilitatori, diciamo ogni mese (o ogni due mesi), cosa che vi raccomandiamo, questa sessione potrà anche venirvi inclusa ogni volta. Una variazione a questa sessione consiste nel mandare l'oratore fuori dalla stanza a pensare per due minuti sul tema assegnatogli. Nel frattempo, senza dire nulla all'allievo che fa da oratore, informate gli altri allievi che devono cambiare il tema, senza che specifichino quel di cui vogliono esattamente trattare. All'oratore si può assegnare un tema come "cambiare il carburatore", mentre al gruppo si dà quello di "come aprire le ostriche". All'oratore sono concessi quattro minuti per parlare del proprio argomento, ma anche per identificare il tema scelto dal pubblico e collegare l'uno all'altro o passare direttamente a trattare il secondo. È durante questo tipo di sessioni che dovete usare la critica in modo estremamente accorto. Per i timidi che sono apprensivi a parlare in pubblico, la critica può risultare scoraggiante e impedire loro di sviluppare le capacità richieste. Questo può essere il momento buono per introdurre le regole fondamentali del brainstorming (vedi Brainstorm), o del termine chiave Sandwich, di grande utilità per quanto riguarda la gestione. Potete prendere spunto dal metodo usato nelle riunioni degli AA1 . Al pubblico viene chiesto di applaudire ogni volta che un oratore parla, non importa quel che viene detto. Se disponete di supporti tecnologici, in questa sessione una camcorder o videocamera può risultare molto utile. Riprendete tutti gli oratori mentre parlano. Poi consegnate loro la registrazione, e fornite una stanza, oppure cuffie e un piccolo schermo, in modo tale che possano riascoltarsi in privato. Dopodiché, lasciate loro la possibilità di scegliere se cancellare il materiale registrato oppure mostrarlo ai loro amici. Potrebbero voler portarselo a casa, se lì hanno l'attrezzatura per visionarlo. Piuttosto che muovere critiche o elargire consigli (i vostri o degli altri allievi), fornite soltanto all'oratore la possibilità di rivedere la propria presentazione, che può usare o cancellare in privato. Sfidare la comunità: durante la formazione riceviamo un messaggio chiaro e costante. Il metodo centrale della sociologia dell'empowerment è che un organismo diventa più forte se lotta, compie uno sforzo o fa pratica. Tale principio si fonda sulla nostra raccomandazione che potete formare più efficacemente i mobilitatori ponendoli in situazioni dove possano "fare" o praticare il loro lavoro, invece di limitarsi ad ascoltare le lezioni. Si fonda sulla nostra cautela nell'usare la beneficenza; dare ai poveri non li rende più forti e più autonomi, ma li abitua ad aspettarsi e a dipendere sempre più dalle donazioni. Uno scenario simile di gioco di ruolo, da provare con i futuri mobilitatori, si ritrova come esempio nel modulo Sfidare la comunità . Preparate due gruppi, uno formato dal "mobilitatore" e dai suoi consiglieri, e l'altro dalla comunità. Potete usare il modulo e istruire la comunità a richiedere un ospedale, mentre il mobilitatore sfiderà quell'obiettivo, e spingerà la comunità a scegliere piuttosto una fornitura di acqua potabile, in quanto strategia più efficace nella prevenzione delle malattie. Chiedete agli allievi suggerimenti per giochi di ruolo simili, dove i membri della comunità richiedono qualcosa, e il mobilitatore li induce a rivedere le loro richieste e a compiere scelte realistiche. Organizzarsi per la forza. Un altro principio centrale nella metodologia dell'empowerment (dopo la "lotta per ottenere la forza") è quello che l' organizzazione produce la forza, e che un'organizzazione migliore produce una forza maggiore. In sociologia il retaggio storico di questo principio deriva dagli scritti di Max Weber, il quale trattò quelle caratteristiche che rendono forti le burocrazie. Anche se qui non è il caso d'insegnare sociologia (il che avverrà comunque in un secondo momento nella formazione dei mobilitatori), è utile che voi, in quanto istruttori, riconosciate la validità della sociologia nella formazione. Gli organizzatori sindacali sanno da secoli che, se si prende un gruppo non organizzato di persone (i lavoratori di un'azienda, per esempio), lo si unisce in una causa comune, e lo si aiuta a organizzarsi in una singola organizzazione sociale, questo diventa forte. Proprietari e manager non amano i sindacati proprio a causa del loro enorme potere, che possono usare per tutelarsi da salari o stipendi iniquamente bassi e da condizioni di lavoro perniciose. Questo principio si applica a qualsivoglia gruppo, e qui è usato come parte dell'empowerment delle comunità. In che modo potete illustrare tale principio ai futuri mobilitatori? I potenziali mobilitatori di comunità devono rendersi conto di quanto sia importante l'organizzazione. Finora, le linee guida per gli istruttori hanno raccomandato l'uso dei giochi di ruolo per permettere agli allievi di immedesimarsi nel processo di mobilitazione comunitaria. Ciò migliora le loro capacità, e consente loro di mettersi a confronto con le varie situazioni e i comportamenti delle persone che incontreranno e con cui collaboreranno per rafforzare la comunità. Questa è la sessione in cui altri metodi di formazione possono risultare più adatti. Illustrate il principio, e mostrate come si potrebbe applicarlo a due squadre di calcio di uguale livello. Chiedete agli allievi di trovare altre situazioni in cui un gruppo organizzato è più efficiente di uno disorganizzato, pur avendo caratteristiche simili. Scrivete gli esempi alla lavagna. Cominciate con giochi di squadra come il calcio, ma proseguite con altri tipi di gruppi, come per esempio soldati in guerra, e produttori che fabbricano prodotti simili. Riusciranno i futuri mobilitatori a pensare a esempi nuovi e diversi? Se avete un gruppo numeroso di allievi, suddividetelo in gruppi più piccoli e dite loro che preparino un argomento a favore dell'essere organizzati, e come sarebbe composta la loro organizzazione. A un gruppo si potrebbe assegnare un esempio militare, a un altro uno commerciale, a un terzo una connotazione religiosa (sempre che risulti appropriata), e così via. Chiedete a ciascun gruppo di decidere come l'organizzazione dovrebbe lavorare per risultare più efficiente. Chiamate un oratore da ciascun gruppo perché presenti un resoconto all'assemblea. La lezione importante è che organizzarsi è un processo di rafforzamento peculiare non soltanto alle comunità. Conclusione. Formare i mobilitatori: I metodi che usate per stimolare i vostri allievi nella formazione per la mobilitazione dovrebbero essere vari e interessanti. Non dovrebbero consistere solamente in lezioni e conferenze, ma in diversi metodi che spingano gli allievi a partecipare attivamente alla propria formazione. La varietà aiuta a mantenere vivo il processo di apprendimento, e ne rende più efficace la comprensione e la memorizzazione. Non vi affidate ciecamente ai metodi più comuni o anche a queste linee guida. La formazione che fornirete sarà più nuova, stimolante e coinvolgente se voi stessi inventerete nuovi metodi. Inoltre, dovreste tentare di far partecipare persone esterne al gruppo in almeno qualche sessione per ogni seminario di formazione. Mantenete le sessioni interessanti cambiando i presentatori tra l'una e l'altra; potete anche diversificare i mezzi per le presentazioni in ogni sessione: usate diapositive, trasparenti, film, video, spettacoli di marionette, lavagne di stoffa, giochi di ruolo, gruppi locali di danza e teatro, cori e associazioni culturali. Non usate lo stesso mezzo troppo a lungo in una sola sessione e variate dall'una all'altra. Anche i giochi di ruolo possono essere modificati; provate a usare delle marionette, così che gli allievi possano maneggiarle invece che recitare fisicamente, altrimenti si possono preparare delle figure di stoffa per le presentazioni alla lavagna come alternativa al gioco di ruolo. La varietà è uno dei migliori condimenti pedagogici. nota 1.: AA = Alcolisti Anonimi`––»«––© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
––»«–– |
Pagina iniziale |
Fase iniziale |